In un clima rovente per l'inchiesta della procura, il decano dei professori, Vincenzo Di Cataldo, ha emanato il decreto che indice la chiamata alle urne per il mandato 2019-2025. Il vincitore verrà scelto con la maggioranza assoluta degli aventi diritto
Unict, indette a fine agosto le elezioni per il rettore Per le proposte di candidatura ci sono undici giorni
Una cosa contro il tempo. Undici giorni, scadenza il 19 luglio, per presentare le proposte di candidatura a rettore dell’università di Catania. Dopo sarà la volta della prima votazione, venerdì 23 agosto, con i seggi aperti dalle 9 alle 19. L’eventuale secondo turno tre giorni dopo. L’ultima chiamata al voto il 29 agosto. Per essere eletti in una delle tre date servirà la maggioranza assoluta degli aventi diritto. Lo scenario prevede anche la possibilità di un ballottaggio dopo i primi tre turni. A contendersi il posto, in quest’ultima ipotesi, saranno i due candidati più votati all’ultima tornata. Stando ai programmi, entro il 2 settembre un nome dovrebbe venire fuori.
Dopo lo scandalo giudiziario che ha letteralmente travolto l’ateneo il decano dei professori ordinari, Vincenzo Di Cataldo, ha emanato oggi il decreto che indice le elezioni per il mandato 2019-2025. Da decidere c’è il successore di Francesco Basile, rettore dimissionario accusato dalla procura di Catania di essere stato al vertice di una associazione a delinquere. Nel mirino degli investigatori, con le indagini delegate alla polizia, 27 concorsi ritenuti truccati. Insieme a Basile sono finiti indagati anche i due suoi predecessori: Giacomo Pignataro e Tony Recca.
L’indagine, 66 le persone iscritte nel registro degli indagati, era cominciata proprio a ridosso della passata tornata elettorale. Una chiamata alle urne dal clima infuocato conclusasi con un plebiscito di voti proprio per Basile. L’ex rettore la scorsa settimana ha rilasciato 40 minuti di dichiarazioni spontanee per tentare di chiarire la sua posizione durante l’interrogatorio di garanzia. Insieme ad altre otto persone, tra cui lo stesso Pignataro, è stato sottoposto dal giudice per le indagini preliminari alla sospensione dell’attività professionale. La procura, invece, aveva chiesto gli arresti domiciliari.