The Hub, la rete glocal nel cuore di Ortigia «La Sicilia ha fame di innovazione»

Co-creazione, collegamento, comunità: sono i concetti chiave che orbitano intorno a The Hub Siracusa, lo «spazio di co-working per tutti gli innovatori sociali siciliani», nato, come dice la parola stessa, per connettere diverse realtà rivolte al futuro. Come? Basta iscriversi al network. The Hub, infatti, mette a disposizione lo spazio, affittandolo a chi cerca un luogo di lavoro stimolante in cui far crescere il proprio progetto di impresa. Tutto grazie a due strumenti: un ambiente progettato ad hoc, basato su confronto e condivisione, e un programma di eventi studiati per mettere in relazione l’utente con figure professionali che lavorano nel suo stesso ambito, permettendogli di fare rete a livello locale ed internazionale.

The Hub Siracusa si trova nel cuore di Ortigia ed è parte di un network internazionale con 40 sedi in tutto il mondo. Per questo, pensa glocal ma è fortemente legato alle specificità del territorio siciliano. «La Sicilia ha fame di innovazione – dice Viviana Cannizzo, co-fondatore e host manager –  le idee ci sono e le realtà bellissime made in Sicily non mancano. Da questo punto di vista l’Hub si sente un collante e un mediatore, nel nostro caso, anche tra pubblico e privato».

L’Hub siciliano nasce due anni fa, quando Viviana Cannizzo, Stena Paternò e Rosario Sapienza, dopo varie esperienze lavorative in giro per il mondo, decidono di tornare a lavorare in Sicilia. Si incontrano, si mettono al lavoro e nel 2011 parte Euro South Hub, il loro progetto, subito approvato, per creare un Hub in Sicilia, co-finanziato dalla Commissione Europea per l’innovazione sociale nel Mediterraneo. Nel frattempo, costituiscono The Hub Sicilia, l’associazione da cui nasce lo spazio aretuseo, in cui coinvolgono altri ex-espatriati ritornati in Trinacria.

Il progetto decolla e nel 2012, grazie anche alla partnership con il comune di Siracusa e la facoltà di Architettura, lo spazio prende forma e viene riconosciuto dal network internazionale. Il 20 aprile scorso la prima presentazione ufficiale alla comunità, anche se l’allestimento è ancora work in progress. L’apertura al pubblico, infatti, è prevista per il prossimo autunno, quando comincerà anche la campagna di iscrizioni. «Da settembre sarà pronto con arredi e tavoli», anticipa Viviana. Intanto, «la gente può già venire a lavorare. Sono arrivate già tante richieste».

Cosa rende The Hub Siracusa diverso da altri spazi nati con lo stesso scopo? «Il nostro valore aggiunto è l’hosting», continua la co-fondatrice, che di questo aspetto si occupa in prima persona. Viviana fa il mediatore, ovvero: «Sapere che un membro della community porta una progettualià e metterlo nelle condizioni di collaborare con altre persone che possono valorizzare il suo lavoro». Un luogo in cui lavorare facendo rete. «L’Hub vuole mettere in relazione le persone fisicamente, per valorizzare l’aspetto umano e sociale, permettendo a chi ne fruisce di mettersi in contatto con imprenditori che lavorano nel suo stesso ambito, come impresa sociale, green economy, risparmio energetico, facendo convergere le idee».

Altro punto di forza del progetto di co-working è l’organizzazione dello spazio: un immobile, di proprietà del comune di Siracusa, sede di un ex-convento del sedicesimo secolo. Il restauro è stato curato all’insegna della co-creazione e del confronto con la comunità che dovrà fruirne. «Lo spazio è legato alla comunità, che ci si deve riconoscere – spiega Franco Adorna, architetto, space manager e coordinatore logistico, oggi tra i quattro membri del team che anima The Hub. – Devi fare in modo che questa comunità si attivi affinché possa organizzarsi un luogo consono all’incontro, al lavoro, alle attività che vi si svolgeranno. Si può fare solo tramite un momento di creazione comune, scambio di idee e di visioni».

Infatti, a giugno 2011, i futuri hubbers sono stati coinvolti in un workshop di co-creazione, «per buttare giù desideri e creatività e per immaginare insieme la trasformazione funzionale dello spazio vuoto – racconta Franco -. Quella giornata ci ha lasciato tanti feedback e suggerimenti da interpretare, scritti su post-it e su fogli attaccati ai muri», ricorda. All’insegna della condivisione anche la progettazione degli arredi interni ed esterni, realizzati tramite laboratori di riuso creativo, tutti green al cento per cento, con alla base materiali di scarto. «Ci si incontra nel fine settimana con dei tutor – spiega sempre Franco -. I laboratori sono aperti a tutti, anche se attualmente lo zoccolo duro è fatto da una quindicina di persone tra studenti di architettura, artigiani e semplici appassionati di bricolage». I laboratori, come spiega invece Viviana, sono anche «il motore per creare la filiera, mettendo in moto un meccanismo economico: stringiamo rapporti con le aziende che ci danno i materiali e produciamo prototipi di mobili, che possono essere commercializzati. Una vetrina per la creatività dei partecipanti».

Anche se appena nato, The Hub Siracusa sta già raccogliendo i primi frutti del lavoro di chi ci ha scommesso sopra. «La chiave del nostro successo è stata l’essere un gruppo consolidato di lavoro, ognuno con un suo ruolo diverso ma flessibile, in rispetto reciproco – racconta Viviana -. Siamo quattro persone che lavorano affiatate, tutti curiosi uno della professione dell’altro, di questi mondi che si amalgamano, e con la voglia di fare rete qui in Sicilia».

 

[Foto The Hub Sicilia]

Perla Maria Gubernale

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