«La moda, per come la intendo io, è un mezzo per raccontare storie, evocare simboli, toccare corde emotive». È questa la visione artistica dello stilista siciliano emergente dell’haute couture Francesco Argiri. «Ogni mio abito nasce dal bisogno di esplorare il confine tra la bellezza incontaminata e quella imperfetta, ma vera. Ogni abito – aggiunge Argiri […]
Lo stilista siciliano che ha vestito la Venere dell’Etna: «Le mie creazioni sono racconti tessili»
«La moda, per come la intendo io, è un mezzo per raccontare storie, evocare simboli, toccare corde emotive». È questa la visione artistica dello stilista siciliano emergente dell’haute couture Francesco Argiri. «Ogni mio abito nasce dal bisogno di esplorare il confine tra la bellezza incontaminata e quella imperfetta, ma vera. Ogni abito – aggiunge Argiri – è un frammento di me stesso, che oggi si apre anche al pubblico».
La Venere dell’Etna dello stilista siciliano Francesco Argiri

Un pubblico che ha potuto apprezzare le creazioni dello stilista siciliano Francesco Argiri durante la serata finale della Venere dell’Etna. La kermesse di bellezza di Acireale (in provincia di Catania) che è arrivata alla sua 22esima edizione. A indossare due degli abiti più iconici dello stilista emergente siciliano è stata Alessia Previti, la Venere dell’Etna uscente. «Il primo è stato abito scenico e concettuale – spiega Argiri – capace di coniugare grazia e forza, bellezza e mistero, simbolo perfetto dell’ispirazione che guida la mia produzione sartoriale. Un secondo abito – aggiunge – invece più asimmetrico e femminile».
La collezione In/Pure al Sikania film festival
La collezione In/Pure del fashion designer è stata protagonista del palcoscenico della terza edizione del Sikania film festival a Misterbianco (nel Catanese). Un evento dedicato alla bellezza siciliana in tutte le sue forme: dai cortometraggi alla musica, dalla danza alla moda. «Una fucina delle arti che è diventata humus ideale per un fashion runway dai toni audaci ed evocativi». Sulla scena Francesco Argiri ha portato una collezione haute couture intensa. «Un racconto tessile», come lui stesso lo ha definito. «La collezione è pensata come una apparizione scenica – sottolinea – capace di lasciare un segno non solo estetico, ma anche emotivo».