Nella cornice del chiostro di palazzo Ardizzone Gioeni di Catania, tra architetture gotiche e luci teatrali, ha preso vita la sfilata d’esordio di Francesco Argiri, giovane stilista emergente, promessa dell’haute couture con una collezione audace, onirica e profondamente evocativa. Classe 95, Argiri entra in scena nel mondo della moda con abiti che incarnano alla perfezione il […]
Sfilata d’esordio per un giovane stilista siciliano: «La mia idea di moda tra sacro e profano»
Nella cornice del chiostro di palazzo Ardizzone Gioeni di Catania, tra architetture gotiche e luci teatrali, ha preso vita la sfilata d’esordio di Francesco Argiri, giovane stilista emergente, promessa dell’haute couture con una collezione audace, onirica e profondamente evocativa. Classe 95, Argiri entra in scena nel mondo della moda con abiti che incarnano alla perfezione il sacro e il profano, creando un’alchimia perfetta. Diplomato all’accademia Alta moda di Claudio Di Mari, intitola la sua capsule collection in/PURE, una collezione che rappresenta un viaggio simbolico tra eros e sacro, tra lutto e rinascita, dove ogni abito diventa una narrazione visiva di contrasti e rivelazioni.
Le silhouette sono scolpite in eleganti pizzi, pelle scultorea e tulle impalpabile, mentre gli accessori evocano reliquie mistiche e provocazioni contemporanee. Tra le uscite più iconiche: un abito in pizzo nero con dettagli floreali tridimensionali in pelle e tulle e un rosario gioiello, che evoca una moderna vedova siciliana; un corsetto architettonico in pelle con inserti in pizzo, abbinato a una gonna con aperture audaci e strutture futuristiche, simbolo di forza e vulnerabilità femminile; una creazione finale mozzafiato: una tuta in pizzo accompagnata da uno strascico drammatico in tulle nero e un bouquet botanico sulla schiena, metafora vivente del lutto che fiorisce, ispirato alla Madonna addolorata.
«La mia idea di moda nasce dal bisogno di raccontare in primis me stesso, il mio trascorso e in seconda battuta, forse la più potente, i riti intimi della trasformazione, del dolore, della bellezza che si cela nel buio, humus di una rinascita che fiorisce», ha dichiarato Argiri a fine sfilata, tra gli applausi di un pubblico colpito e affascinato. Con un’estetica che fonde teatralità, sensualità e spiritualità, Francesco Argiri si afferma come uno dei nomi più promettenti del panorama couture nazionale.