Si torna a sparare a Catania. O, forse, sarebbe più corretto sottolineare come nel capoluogo etneo non si è mai smesso di premere il grilletto. Un leitmotiv che va avanti, dati alla mano, quasi giorno dopo giorno almeno dal 2023 (Leggi l’approfondimento di MeridioNews Catania a mano armata). Fatti che, però, politica e istituzioni hanno sempre sminuito e minimizzato. L’ultima sparatoria è avvenuta nella tarda mattinata di ieri, in via Grimaldi, tra i quartieri San Cristoforo e Angeli Custodi. Obiettivo un 50enne – G.B. le sue iniziali – che secondo i riscontri del nostro giornale è stato avvicinato da tre persone nei pressi della sua residenza. Uno di loro – che potrebbe essere un parente o un ex parente – sarebbe stato individuato dalle forze dell’ordine, con le indagini affidate alla questura. Il ferito, che non è in pericolo di vita, si è recato autonomamente al Pronto soccorso dell’ospedale Garibaldi Centro poco prima delle 13. L’uomo sarebbe stato raggiunto da almeno cinque colpi alle gambe.
Appena dodici ore prima di questa sparatoria, in via Plebiscito, è stato recuperato dalla polizia un bossolo di una pistola calibro 7.65. La segnalazione alle forze dell’ordine, non è chiaro se da un cittadino o da una fonte confidenziale, è arrivata nel tardo pomeriggio di lunedì, poco dopo le 19. Secondo le informazioni raccolte da MeridioNews tre persone, di cui almeno una che viaggiava a bordo di uno scooter bianco, avrebbero sparato contro una macchina, che poi è fuggita. Gli investigatori hanno effettuato alcuni rilievi e stanno cercando di risalire a modello e targa dell’automobile. Chi ha sparato, e non è un particolare secondario, non l’ha fatto in una via secondaria ma in uno dei punti più trafficati e turistici di via Plebiscito, all’altezza della curva dove ci sono numerose trattorie e i tradizionali arrusti e mancia specializzati nelle pietanze a base di carne di cavallo.
Il 26 luglio scorso, all’angolo tra via Plebiscito e via Lago di Nicito, c’era stata una lite e poi dei colpi di pistola, probabilmente sparati in aria. Questi tre eventi sembrano non essere legati tra loro ma certo è che in città circola un grande quantitativo di armi, a quanto pare reperibili anche senza troppe difficoltà. Soltanto la scorsa settimana – anche se non si è sparato – c’è stato il sequestro di persona e poi il rilascio di Giovanni Balsamo, 23 anni. Prelevato da tre finti poliziotti nella sua casa di San Cristoforo e poi liberato la sera. Gli autori non sono stati ancora identificati ma indossavano la divisa operativa di base della polizia, in dotazione agli agenti da circa sei anni. Balsamo, che era ai domiciliari e che lo scorso hanno aveva partecipato a una sparatoria in un noleggio moto e auto, è stato condannato in primo grado per questi fatti. Sotto la lente d’ingrandimento dei detective è finito un presunto debito, anche se non si sa bene chi ha prodotto l’ammanco e chi sta, o stava, aspettando questi soldi, e le parentele pesanti del giovane. I social del 23enne restano nel silenzio mentre la compagna ha pubblicato alcuni video su TikTok: «Se tu vai via vengo con te. Anche all’inferno insieme a te», si legge in uno degli ultimi post.
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