Sabato sera in un locale a luci rosse (I parte)

In passato ci siamo occupati di locali a luci rosse, di streap tease e di feste organizzate in casa. Dopo aver fatto il nostro incontro ravvicinato con chi procura le ragazze che si devono esibire nei night club o nelle feste private, fatto a febbraio, siamo entrati direttamente in uno di questi posti. Lo abbiamo fatto essenzialmente per due motivi.
Il primo, per vedere cosa accade all’interno di questi locali; il secondo, per incontrare Eva Henger, venuta qui a luglio per uno spettacolo. 

Partiamo dal secondo, cioè Eva Henger, nota specialmente al pubblico maschile per essere statala protagonista femminile di qualche film porno, a suo dire solo 4. Poi, come lei stessa ha sottolineato “Si sa come vanno queste cose, le scene hard sono state tagliate e inserite in altri film e così sono arrivati a 12, ma io ne ho fatto solo 4. Fare causa a chi ha fatto questo a mia insaputa non è servito a niente! I film sono in circolazione lo stesso”. Forse è andata davvero così, ma l’epiteto di porno star è difficile che se lo scrolli di dosso, neanche se va a Lourdes ad accompagnare i malati con il treno bianco dell’UNITALSI.

Il locale nel quale si è esibita la Henger, fortemente voluta dai gestori, è l’American Pakidù, ubicato nelle vicinanze del Cityper. “Per firmare il contratto con Riccardo Schicchi – ci racconta uno dei due gestori del locale – siamo andati direttamente a Milano, prima che Eva partecipasse a ‘La fattoria’, il reality show ambientato in Sud America”. Tornata in Italia, l’aspettava una serie di appuntamenti, tra cui il contratto in esclusiva con Striscia la notizia, versione estiva, e una serie di esibizioni nei night club in giro per l’Italia, che il buon Schicchi a provveduto a procacciarle prima che lei partisse. La cifra che hanno sborsato i titolati del Pakidù per avere la Henger? Altissima. Pare 5000 euro, senza considerare spostamento aereo, albergo, ristoranti e macchina usata dalla diva. 

Sabato sera siamo ritornati in questo stesso locale, perché quella sera la Henger era arrivata tardi, verso mezzanotte, ci ha concesso l’intervista ancora più tardi e dopo aver finito siamo andati via, senza vedere gli altri spettacoli.

To be continued …


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