Sant’Agata, fercolo rientra in Cattedrale. Si confermano tempi lunghi. «Bravi i fedeli nel cordone»

Il fercolo con il busto reliquario di Sant’Agata è rientrato in piazza Duomo quando le lancette degli orologi segnavano le 12.28. Orario che conferma l’andamento delle ultime edizioni con ritardi considerevoli nella tabella di marcia durante il cosiddetto giro interno, cominciato nel pomeriggio di domenica. Fercolo e devoti hanno assistito ai tradizionali fuochi pirotecnici di piazza Cavour-Borgo alle 6.45. Alle 10 circa l’arrivo all’inizio della salita di via Antonino di Sangiuliano. Arteria, quest’ultima, affrontata al passo e non di corsa, alle 10.43. Poi la manovra per imboccare via Crociferi e assistere al canto delle suore benedettine. Dopo il ritorno in piazza Duomo – trascorse 19 ore dall’inizio della processione – i fedeli hanno assistito alle consuete procedure per sganciare il busto reliquiario e il sarcofago di Sant’Agata dal fercolo.

«Permettetemi di dire a tutti quanti voi che siete stati molto bravi, in particolare a coloro che erano nel cordone. Tanti pellegrini grazie al vostro modo di stare sono andati via contenti da Catania», ha detto il vescovo Luigi Renna prima della preghiera finale e la benedizione. Poco dopo il busto reliquario di Sant’Agata è stato posizionato all’interno della cameretta. «Continuerà a guardare Catania – ha aggiunto Renna – Se vogliamo essere come Sant’Agata non abbiate paura, perché tutto quello che c’è nella nostra vita è contato davanti a Dio, persino i capelli del vostro capo sono contati».

L’edizione 2023 della festa, la prima dopo due anni di stop causa pandemia da Covid-19, ha confermato il bagno di folla previsto alla vigilia. Complice il calendario e le giornate favorevoli da un punto di vista meteorologico. L’evento verrà ricordato anche per quanto accaduto poco prima della salita dei Cappuccini, durante il giro esterno della processione di sabato. Quando il fercolo si apprestava ad affrontare l’arteria si è verificata la rottura del cordone sinistro. Inconveniente che ha comportato dei rallentamenti alla processione e che ha reso obbligatorio il cambio della fune, lunga 125 metri. Disattesa, come prevedibile, l’ordinanza che vietava l’accensione dei ceri. Ipotesi ampiamente prevista da Comune e comitato dei festeggiamenti che hanno predisposto la procedura di sicurezza che prevede lo spargimento lungo le strade di segatura e terriccio per assorbire la cere sciolta. Da segnalare quanto avvenuto alla porta Ferdinandea e a piazza Stesicoro, con le fiamme delle torce che hanno causato diversi danni, compresa la distruzione di un maxi schermo davanti l’anfiteatro romano. Diversi gli interventi del 118 per soccorrere cittadini e fedeli caduti a causa della cera.

L’edizione 2023 è stata anche la prima festa per l’arcivescovo Renna. «Catania – ha detto durante il pontificale – ha bisogno di uomini e donne responsabili». Parole risuonate come un monito in vista delle prossime elezioni amministrative. Appuntamento decisivo per risollevare le sorti di una città caduta nel baratro e rimasta senza sindaco dopo la sospensione e le dimissioni dell’ex primo cittadino Salvo Pogliese, condannato in primo grado per peculato e poi candidato ed eletto al Senato con Fratelli d’Italia. A gestire la città è stato chiamato in un primo momento il commissario straordinario Federico Portoghese salvo poi essere revocato dalla stessa Regione. Al suo posto, poco prima dell’inizio dei festeggiamenti, è arrivato il 78enne Piero Mattei.


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