Renzi annuncia riapertura strada «a quattro corsie» Anas: «Stiamo cercando di capire a cosa si riferisse»

«Che strada riapriremo? Stiamo cercando di capirlo anche noi». A poche ore dall’annuncio di Matteo Renzi dell’imminente inaugurazione di un’arteria, tra quelle cedute nel corso del 2015, è l’Anas a mettere in dubbio le parole del presidente del consiglio. Parole che già questo pomeriggio avevano lasciato qualche perplessità. «Sabato pomeriggio, Sicilia: riapriamo una delle arterie a quattro corsie chiuse dopo i crolli degli scorsi mesi (ricordate gli impegni per rimettere a posto le strade in Sicilia?)», ha scritto Renzi, aggiungendo per lo stesso giorno visite a Palermo e Catania per firmare i rispettivi patti con le città.

I dubbi sull’inaugurazione riguardano l’individuazione della strada ripristinata. E così mentre a Catania, dove si trovava il ministro degli Interni Angelino Alfano per parlare di migranti, si è pensato potesse trattarsi del viadotto Scorciavacche sulla Palermo-Agrigento, dall’entourage del sottosegretario Davide Faraone fanno sapere che si tratterebbe «della strada che collega Gela ad Agrigento». Un’altra possibilità è quella riportata dal quotidiano La Repubblica, che individua la strada citata da Renzi nel raccordo che da Caltanissetta porta all’autostrada Palermo-Catania

Tutte ipotesi, comunque. Perché chi dovrebbe saperne qualcosa – ovvero la società che gestisce queste strade – ammette di essere alla ricerca di notizie. «Contiamo nelle prossime ore di capire a cosa si sia riferito il presidente», commentano dall’Anas.


Dalla stessa categoria

I più letti

Il premier ha parlato questo pomeriggio di una sua prossima visita in Sicilia. Sabato sarà a Palermo e Catania per firmare i rispettivi patti con le città. Nel frattempo verrà inaugurata «una delle arterie chiuse dopo i crolli degli scorsi mesi». Fioccano le ipotesi, ma anche gli addetti ai lavori non sanno di che si tratta

Giustizia per Emanuele Scieri

Sono stati condannati i due ex caporali Alessandro Panella e Luigi Zabara. Finisce così il processo di primo grado con rito ordinario per l’omicidio volontario aggravato del parà siracusano Emanuele Scieri, avvenuto all’interno della caserma Gamerra di Pisa nell’agosto del 1999. Per loro il procuratore Alessandro Crini aveva chiesto rispettivamente una condanna a 24 anni e 21 anni, […]

Catania archeologica, l`occasione mancata

In una nota protocollata al Comune etneo a metà gennaio l'associazione di piazza Federico di Svevia chiede di gestire il bene del XII secolo, abbandonato, per garantirne «a titolo gratuito e senza scopo di lucro, la fruibilità». Adesso interrotta dal cambio del lucchetto del cancello da cui vi si accede e dalle divergenze con uno degli abitanti, che risponde: «C'era il rischio per la pubblica incolumità»

I processi a Raffaele Lombardo