Si chiamava Anastasia Santamaria, aveva 31 anni ed era originaria di Castel di Iudica. È lei che è rimasta uccisa tra le lamiere della Renault Twingo che stava guidando, poco prima delle 7.30 di ieri mattina. Per cause ancora da accertare, ha perso il controllo del veicolo, finendo in un fossato
Ramacca, torna alla famiglia il corpo di Anastasia Morta in incidente d’auto mentre andava a lavoro
Sarà restituita nelle prossime ore ai familiari la salma di Anastasia Santamaria. È la 31enne di Castel di Iudica morta ieri mattina in un tragico incidente stradale, avvenuto poco prima delle 7.30 lungo la strada provinciale 102/II, in contrada Cinquegrane, in territorio di Ramacca. Il corpo, portato subito dopo l’impatto all’obitorio del cimitero del Comune etneo, sarebbe stato sottoposto nella mattinata di oggi a un’ispezione cadaverica. Il magistrato di turno ha successivamente firmato il nullaosta per la riconsegna del cadavere alla famiglia. Sul fronte delle indagini i carabinieri della stazione ramacchese, con l’ausilio dei colleghi della compagnia di Palagonia, stanno ancora verificando l’esatta dinamica dell’incidente autonomo.
Diverse le ipotesi al vaglio delle forze dell’ordine, che stanno accertando il perché la Renault Twingo, condotta proprio dalla vittima e su cui viaggiavano altre tre persone rimaste ferite nella tragedia, sia diventata incontrollabile, finendo poi la sua corsa all’interno di un fossato dove si trova un canale di scolo. Non è da escludere che un pneumatico abbia forato facendo perdere aderenza al mezzo, ma questa è solo una congettura. Solo appropriati accertamenti tecnici faranno definitivamente chiarezza sull’accaduto.
Non sono in pericolo di vita gli altri occupanti del mezzo: una donna di 63 anni è ricoverata per fratture varie agli arti al Cannizzaro di Catania; un’altra passeggera, una ragazza di appena 21 anni, si trova in prognosi riservata al Garibaldi Centro, ma non è in pericolo di vita. È ricoverato invece al Santissimo Salvatore di Paternò, con vari traumi, un giovane di 27 anni. L’intero gruppo di Castel di Iudica, la mattina dell’incidente, si stava recando come ogni giorno sul posto di lavoro, cioè un’azienda dedita alla lavorazione degli agrumi con sede a Paternò.