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7maggio2012palermo chiama, agrigento risponde. Storie politiche e personali diverse, ma risultati quasi uguali. Perché anche nella città dei templi -come nel capoluogo siciliano leoluca orlando - c'è un candidato sindaco che supera il 40 per cento dei voti. E' il primo cittadino uscente, marco zambuto, che con il 55 per cento circa delle liste scrutinate 'viaggia' sul 42 per cento.

7maggio2012palermo chiama, agrigento risponde. Storie politiche e personali diverse, ma risultati quasi uguali. Perché anche nella città dei templi -come nel capoluogo siciliano leoluca orlando - c'è un candidato sindaco che supera il 40 per cento dei voti. E' il primo cittadino uscente, marco zambuto, che con il 55 per cento circa delle liste scrutinate 'viaggia' sul 42 per cento.

7maggio2012palermo chiama, agrigento risponde. Storie politiche e personali diverse, ma risultati quasi uguali. Perché anche nella città dei templi -come nel capoluogo siciliano leoluca orlando - c'è un candidato sindaco che supera il 40 per cento dei voti. E' il primo cittadino uscente, marco zambuto, che con il 55 per cento circa delle liste scrutinate 'viaggia' sul 42 per cento.

Giustizia per Emanuele Scieri

«Ricordate che in tutti i tempi ci sono stati tiranni e assassini e che, per un certo periodo, sono sembrati invincibili, ma alla fine, cadono sempre, sempre». È da un aforisma del mahatma Gandhi che ha preso spunto l’avvocata Alessandra Furnari nella sua discussione durante il processo per l’omicidio volontario aggravato di Emanuele Scieri, il parà siracusano 26enne in servizio militare trovato cadavere nell’agosto del 1999 […]

«Una macchina di imbrogli e di sotterfugi manzoniana che si è sviluppata sull’esigenza di un costrutto che doveva raccontare un’altra versione dei fatti». Così il procuratore di Pisa Alessandro Crini ha definito la ricostruzione da parte dell’esercito di quanto accaduto all’interno della caserma Gamerra nell’agosto del 1999 nel corso della sua requisitoria a cui è […]

Catania archeologica, l`occasione mancata

In una nota protocollata al Comune etneo a metà gennaio l'associazione di piazza Federico di Svevia chiede di gestire il bene del XII secolo, abbandonato, per garantirne «a titolo gratuito e senza scopo di lucro, la fruibilità». Adesso interrotta dal cambio del lucchetto del cancello da cui vi si accede e dalle divergenze con uno degli abitanti, che risponde: «C'era il rischio per la pubblica incolumità»

I processi a Raffaele Lombardo