Processo Lombardo, ancora smentite per Tuzzolino Arnone: «Un uomo fantasioso con tre personalità»

«Stiamo parlando di un senza fissa dimora, un uomo di grande fantasia con tre personalità». Il soggetto in questione è Giuseppe Tuzzolino, grande accusatore di Raffaele Lombardo e presunto testimone di accordi segreti che negli anni avrebbero riguardato Cosa nostra, politica, servizi segreti e massoneria. Affari svelati durante una testimonianza fiume nel processo d’appello per concorso esterno in associazione mafiosa in cui è imputato l’ex governatore siciliano. Ma tutti coloro che sono stati chiamati in causa dal dichiarante, sottoposto al programma di protezione, continuano a smentirlo alternandosi sul banco dei testimoni del palazzo di giustizia etneo. Il primo a farlo nelle scorse settimane è stato l’architetto Calogero Baldo che lo ha bollato come «un cocainomane che si alcolizzava», mentre durante l’udienza di oggi è toccato nell’ordine all’imprenditore Giosuè Sciabica, a Morgana Rinaldi e al politico favarese Giuseppe Arnone.

È andato via dalla nostra famiglia come un mendicante

Il primo a parlare è proprio Sciabica. Il gestore di un’autorimessa ad Agrigento si presenta in aula accompagnato dal suo legale. È visibilmente emozionato, tanto da non ricordarsi se ha dei processi in corso che lo riguardano. Tuzzolino sarebbe entrato nella sua vita tramite la sorella della sua compagna: «Nel 2012 si sono conosciuti, scambiati i numeri di cellulare e poi si sono sposati». Una storia che però non sarebbe proseguita nel migliore dei modi: «È entrato a casa nostra da principe azzurro ed è andato via da mendicante», chiosa il testimone. Il riferimento è a una fornitura di mobili che Tuzzolino non avrebbe mai pagato a Michelangelo Curto, suocero di Sciabica. Quest’ultimo, secondo le dichiarazioni del cognato, avrebbe trafficato droga e lo avrebbe invitato a non collaborare con i magistrati. Nello stesso tempo Sciabica conserverebbe una penna usb con alcune registrazioni di colloqui d’affari. Tutte ipotesi smentite dall’interessato, che ha presentato querela per diffamazione.

Diceva che il mondo è governato da quattro coccodrilli

L’influenza di Tuzzolino si sarebbe spinta fino a New York. Nel 2010 all’interno di un appartamento della Grande mela conosce Morgana Rinaldi. La donna, che si occupa di «pubblicità e cinema in giro per il mondo», è la figlia di un dipendente Enel che, stando alle parole del dichiarante, apparterrebbe ai servizi segreti e sarebbe stato in affari con Lombardo nel settore delle energie rinnovabili. «L’ho conosciuto quando mi trovavo negli Stati Uniti per una laurea di un’amica in comune – spiega Rinaldi – poi l’ho visto per l’ultima volta il giorno successivo a pranzo». Serate in allegria in cui Tuzzolino avrebbe anche alzato il gomito: «Era sicuramente ubriaco e mi diceva che il mondo era governato da quattro coccodrilli travestiti da uomini». 

A non usare mezze misure nel descrivere il dichiarante è Giuseppe Arnone. Politico di Favara, provincia di Agrigento, passato dalla Democrazia cristiana fino al Movimento italiani nel mondo e candidato in tre occasioni alle elezioni regionali in liste di centro destra. L’uomo, secondo Tuzzolino, avrebbe organizzato all’interno della sua villa cene elettorali per l’ex presidente della provincia Eugenio D’Orsi e per Lombardo. Al tavolo ci sarebbero stati anche alcuni esponenti della famiglia di Cosa nostra locale. «Mai fatto cene nella mia casa rurale», taglia corto Arnone, che poi spiega il suo rapporto con chi oggi lo accusa. «Ci siamo frequentati in discoteca, poi lui si auto invitava da me e io, per pietà umana, l’avrò ospitato decine di volte a mangiare insieme alla sua fidanzata». Un rapporto che però si sarebbe presto incrinato perché si tratta di «un uomo che ha sfruttato le sue conoscenze per accreditarsi davanti allo Stato e prendere il vitalizio».


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