Dopo la sbornia delle finte privatizzazioni dellacqua del decennio passato - in realtà si privatizzavano gli utili e pubblicizzavano le perdite - con il referendum del 2011 milioni di elettori hanno apposto un punto fermo. Lesplosione delle tariffe, le assunzioni a go go, le remunerazioni da grandi manager dei componenti gli ato idrici, avevano creato unavversione profonda da parte dei cittadini verso un modello che peggiora il servizio e preleva dalle tasche degli utenti le risorse per consentire le smanie di grandezza di una classe gestionale vorace.