Pestaggio Ursino, le reazioni alla scarcerazione «Di nuovo qua, alla faccia di chi ci vuole male»

Oltre cento like e dieci condivisioni in un paio di ore. E poi commenti di stima, solidarietà e soprattutto di bentornato. C’è tutto questo in coda al post pubblicato a pranzo su Facebook da Gianmarco Codraro, il militante fermato nei giorni scorsi insieme a Carlo Mancuso con l’accusa di aver preso parte all’aggressione di martedì sera contro il segretario provinciale palermitano di Forza Nuova Massimo Ursino. È di ieri la decisione del gip Roberto Riggio di derubricare il reato, formulato dalla Procura in termini di tentato omicidio aggravato, in lesioni aggravate, predisponendo per entrambi il divieto di dimora a Palermo e l’obbligo i presentazione: Codraro andrà a Milazzo, mentre Mancuso nel trapanese. Una decisione che ha innescato non poche reazioni, alcune contrastanti.

«Ed eccoci di nuovo qua, alla faccia di chi ci vuole male!», esordisce sul social Codraro. «Non posso fare altro che mandare un abbraccio ed un ringraziamento a tutte le mie compagne e i miei compagni, all’avvocato Giorgio Bisagna, a chi in vario modo ci ha sostenuto e a chi ha espresso solidarietà e vicinanza. E, infine, un ringraziamento alle migliaia di antifascisti che ieri hanno riempito le strade di Palermo. Quello che si doveva dimostrare, ancora una volta, si è dimostrato – scrive, riferendosi al corteo che ha sfilato ieri pomeriggio in risposta al comizio del leader forzanovista Roberto Fiore -. Non ci ferma nessuno! Avanti Antifa!!».

Ma prima di partire, una volta tornati liberi, per entrambi è tempo di brindare. E anche questo è un momento che viene immortalato e postato direttamente su Facebook, al grido di «Compagni, a noi!», mentre una rapida panoramica riprende un folto gruppo di militanti che per l’occasione si sono dati appuntamento all’Ex Karcere di via san Basilio. «A Palermo non ci sono più i fascisti di una volta, ormai solo: pianti, chiacchiere e distintivo. Intanto noi brindiamo con i compagni appena scarcerati», è il post che accompagna il breve video dei festeggiamenti. 

Ma non tutti, alla notizia della loro scarcerazione, hanno brindato. Il primo fra tutti a non averlo fatto è, ad esempio, Riccardo Iaccarino, candidato di Forza Nuova a Palermo, che tra ieri e oggi si è scatenato a suon di tweet al veleno, andando oltre il limite. Tanto che il social network ha – di nuovo – deciso di bloccare temporaneamente il suo account. Ma le polemiche hanno varcato, così come nei giorni scorsi, i confini di casa nostra, arrivando a far cinguettare perfino Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia, anche lui piuttosto noto nel mondo social per i suoi post al vetriolo: «Si pensi quel che si vuole di Forza Nuova – scrive – ma la scarcerazione degli aggressori comunisti di Palermo ricopre di melma la magistratura». Fino allo stesso Fiore, che solo pochi giorni fa ribadiva, sempre a suon di twitter, la sua presa di posizione riguardo alla «chiusura forzata dei centri sociali in Italia. Sempre più chiaro come siano fucine di odio verso chi non la pensa come loro». 


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