Anche in politica, prima o poi, arriva il giorno del giudizio. E quel giorno, finalmente, sta arrivando anche per il pd siciliano. Ieri per i vari giuseppe lupo, antonello cracolici, giuseppe lumia, totò cardinale, nino papania, francantonio genovese è giunta la notizia ferale: l'ufficializzazione della lista unica tra federazione della sinistra, sel e verdi alle prossime elezioni regionali.
Per il Pd, alle prossime regionali, si profila la giusta punizione
Anche in politica, prima o poi, arriva il giorno del giudizio. E quel giorno, finalmente, sta arrivando anche per il Pd siciliano. Ieri per i vari Giuseppe Lupo, Antonello Cracolici, Giuseppe Lumia, Totò Cardinale, Nino Papania, Francantonio Genovese è giunta la notizia ferale: l’ufficializzazione della lista unica tra Federazione della Sinistra, Sel e Verdi alle prossime elezioni regionali.
A nulla quanto pare – è vero onorevole Cracolici? – sono servite le pressioni sul leader di Sel, Nicki Vendola, per scongiurare la lista unica di questi tre Partiti in Sicilia. L’operazione ‘truffalda’ è riuscita alle elezioni comunali di Palermo, ma non è andata in porto per le ormai imminenti elezioni regionali. In tutt’e nove i collegi della Sicilia Federazione della Sinistra, Sel e Verdi correranno insieme. Tiè!
Per il Pd siciliano – un Partito che, da quattro anni a questa parte, si fa beffe dei propri iscritti, dei propri militanti e dei propri simpatizzanti – è arrivato il momento della verità. In questi quattro anni Lupo, Cracolici, Lumia, Papania, Cardinale, Genovese e compagnia bella hanno venduto l’anima al presidente della Regione siciliana, ormai dimissionario, Raffaele Lombardo. Il Pd, contrariamente a quello che pensa e vuole la propria base, ha fatto accordi con Lombardo, entrando a far parte del Governo regionale.
La base del Pd siciliano ha chiesto più volte la celebrazione di un referendum per decidere, democraticamente, se stare o no con Lombardo. Ma Cracolici, Lumia, Lupo e un po’ tutto il Partito democratico, in barba al nome che pomposamente (e abusivamente, stando ai fatti) si sono dati, hanno impedito la celebrazione del referendum regionale.
Tantissimi iscritti, militanti e simpatizzanti non si sono arresi a questa prepotenza e hanno indetto e celebrato alcuni referendum comunali sul Governo Lombardo. Là dove tali referendum sono stati celebrati, la vittoria del “no” alla partecipazione del Pd Governo Lombardo è stata schiacciante.
La prova che, se il referendum regionale sul Governo Lombardo fosse stato celebrato, Cracolici, Lumia, Lupo e, in generale, i vertici del Pd siciliano sarebbero stati clamorosamente smentiti dalla base.
Ora è arrivato, come già accennato, il momento della verità. Le elezioni regionali – onorevoli Cracolici & Lumia – non sono come il referendum sul Governo Lombardo che, in questi anni, avete ‘ammugghiato’ con le coperture romane.
Le elezioni regionali, invece, si faranno. E i tanti elettori progressisti della Sicilia avranno a disposizione una vera lista di Sinistra – il già citato ‘Cartello’ composto da Federazione della Sinistra, Sel e Verdi – che, a Dio piacendo, vi toglierà un sacco di voti. Perché finalmente gli elettori siciliani che vogliono veramente cambiare non avranno a disposizione una lista che porterà all’Ars una vera Sinistra.
Tra l”altro, con ‘lungimiranza’ politica, vi siete alleati con i finti riformatori dell’Udc, candidando alla presidenza della Regione il democristiano Rosario Crocetta tutto antimafia ‘sbuccaziante’: questo agevolerà il compito degli elettori siciliani di Sinistra che, tra le vostre facce di bronzo e la faccia di Crocetta, non avranno dubbi su chi votare.
Noi ci auguriamo che il Pd siciliano, dopo i disastri politici, sociali e umani di cui si è reso protagonista in questi anni, subisca una cocente sconfitta alle prossime elezioni regionali. E ci auguriamo che tutti i voti persi dal Pd – che speriamo siano tanti, tantissimi – vadano alla lista che vede insieme Federazione della Sinistra, Sel e Verdi.
Cari dirigenti del Pd siciliano, vi lasciamo con un frase di Palmiro Togliatti: “La scure è ai piedi dell’albero, l’albero cadrà…”.