Partono i tornei di Mediterraneo Antirazzista al Velodromo Molti immigrati in Ramadan: «Vogliamo esserci lo stesso»

Saranno più di duecento le squadre che quest’anno giocheranno ai tanti tornei in programma al Velodromo. Partiranno da oggi e si disputeranno fino a domenica 12 giugno i tornei di calcio, pallavolo, cricket, basket e rugby organizzati dal Mediterraneo Antirazzista che quest’anno giunge alla nona edizione. Molte le squadre composte da immigrati che vivono nelle comunità alloggio e negli Sprar, molti dei quali in pieno Ramadan

Il Ramadan è arrivato al terzo giorno e tutti i musulmani non possono bere né mangiare fino al calare del sole, sarà, per loro, faticoso giocare, ma la voglia di esserci è forte. «Noi però vogliamo esserci lo stesso – dice Mamadoù, un ragazzo gambiano che ha partecipato ai tornei anche l’anno scorso – è troppo bello il messaggio che si lancia col Mediterraneo Antirazzista, ed è importante che tutti noi ci siamo per giocare». Il Mediterraneo Antirazzista è una manifestazione sportiva, nata a Palermo nel giugno del 2008 e che da qualche anno si svolge anche in altre città italiane come Napoli, Milano e Roma. L’obiettivo della manifestazione è la promozione delle relazioni interculturali tra le diverse componenti che abitano nella città metropolitana, provando a mettere in discussione le dicotomie centro-periferia ed inclusione-esclusione. La manifestazione, giunta alla sua nona edizione, vuole essere l’esempio di come, con pochi pretesti, si possano sperimentare importanti occasioni per superare le barriere fisiche e culturali. 

Torna anche quest’anno la campagna sport popolare in spazio pubblico promossa a partire dal 2013 in seno al Mediterraneo Antirazzista che mira a salvaguardare, potenziare e recuperare le strutture ludiche e sportive pubbliche, formali e informali, di Palermo. Il Velodromo è lo spazio, pubblico e abbandonato all’incuria, che da anni, non a caso, viene scelto dal Mediterraneo Antirazzista come luogo in cui si svolgono i tornei finali. L’idea della manifestazione è sempre stata quella di accendere i riflettori sugli spazi pubblici abbandonati e il Velodromo comunale, intitolato a Paolo Borsellino e costruito in occasione dei mondiali di calcio del 1990, ne è l’esempio più eloquente. Da qualche settimana l’amministrazione comunale ha avviato i lavori di recupero della struttura e auspichiamo che presto venga ripensato il suo utilizzo, affinché torni ad essere fruibile e perché resti uno spazio gratuito.


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Sono più di duecento le squadre iscritte alla manifestazione, giunta alla sua nona edizione, che vuole essere l’esempio di come, con pochi pretesti, si possano sperimentare importanti occasioni per superare le barriere fisiche e culturali. Torna anche quest'anno la campagna sport popolare in spazio pubblico

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