A denunciare l'episodio accaduto il 31 dicembre, uno dei volontari, Salvo Libero Barone. Il tutto in spregio all’ordinanza firmata dal sindaco prima di Capodanno che vieta l’utilizzo dei botti fino al 6 gennaio
Un petardo nel canile municipale «Atto vandalico, solo tanta paura»
Tanto spavento al canile municipale di Palermo dove la sera del 31 dicembre è stato lanciato un grosso petardo, fortunatamente senza alcun conseguenza per animali e persone. Solo tanta paura per i volontari che si trovavano in quel momento all’interno della struttura. Il petardo, infatti, è esploso in maniera fragorosa terrorizzando gli animali presenti. Il tutto in spregio all’ordinanza firmata dal sindaco pochi giorni prima di Capodanno che vieta l’utilizzo dei botti fino al 6 gennaio. A lanciare l’allarme su facebook Salvo Libero Barone, uno dei volontari del canile.
«Nel pomeriggio – racconta Barone che riporta la testimonianza dei volontari presenti sabato nel canile – qualcuno dalla strada ha lanciato un petardo, anzi un maxi-petardo, all’interno della struttura. Il boato ha spaventato gli animali, creando un pandemonio. Fortunatamente non c’è stato alcun danno anche se i colleghi hanno dovuto penare non poco per calmare i cani. Non è la prima volta che accade e si tratta di casi sporadici: il canile, per la sua ubicazione, è spesso oggetto di atti vandalici come il lancio di bottiglie. Sono atti inaccettabili che noi non giustifichiamo anche se comprendiamo il disagio di chi abita qui».
Il canile, infatti, si trova a ridosso di numerose abitazioni e, in particolare d’estate, la situazione si complica. «Soprattutto per via del caldo – spiega – gli odori sono molto più fastidiosi. Anche per questo non condividiamo il progetto del Comune che intende ristrutturare il canile esistente, una struttura ormai vecchia e inadeguata. Le nuove normative, ad esempio, impongono la costruzione di canili lontano dalle abitazioni. Con i fondi stanziati, per esempio, si potrebbe realizzarne un nuovo lontano dal centro abitato, rispettando il benessere degli animali e delle persone. Non siamo contrari all’intervento in sé, ma sarebbe meglio realizzarne uno lontano dai palazzi – conclude – altrimenti la gente si indispettisce e questo si trasforma in un pericolo per gli animali».