Cronaca

Palermo, il bilancio degli incendi sale a tre morti. Due corpi trovati a Cinisi. Situazione difficile a Bellolampo

L’emergenza incendi a Palermo è ancora lontana dall’essere risolta. I focolai che da ieri circondano la città non accennano a ridimensionarsi, complice il vento e le temperature ancora alte. Strade invase dal fumo e sole coperto, con pioggia di cenere in diverse zone del capoluogo, tanto da spingere l’Asp a emettere una nota con la quale si raccomanda alla cittadinanza di rimanere in casa. Il bilancio al momento è di tre morti. Due corpi carbonizzati sono stati ritrovati in una casa fatiscente a Fondo Orsa sul territorio di Cinisi. Le vittime dell’incendio non sono ancora state identificate, ma dovrebbe trattarsi di due anziani, un uomo e una donna, entrambi sopra i 75 anni. Prima vittima dei roghi è invece Rita Pillitteri, donna di 88 anni colta da malore nella propria abitazione, nei pressi di San Martino delle Scale, una delle aree più colpite, nel comune di Monreale, dove i sanitari del 118, che pure erano partiti per prestare soccorso dopo essere stati allertati, non sono riusciti ad arrivare. Feriti anche due vigili del fuoco, le loro condizioni non destano preoccupazioni. E un operatore forestale, più grave, ma non in pericolo di vita.

«Ho tentato di spegnere quello che potevo, da solo – Racconta uno dei tanti sfollati della zona di Boccadifalco – Poi alle tre di notte sono andato via, ma non a casa mia. Non siamo rientrati a casa. Non si è visto nessuno nella nostra zona». In molti si sono arrangiati in casa di parenti e amici. Sono millecinquecento tra Palermo e la cintura cittadina le persone costrette a restare fuori dalle proprie abitazioni, mentre il fuoco si avvicina sempre di più al centro abitato. Nella parte Sud della città le fiamme hanno raggiunto e colpito la chiesa del cimitero di Santa Maria di Gesù. A Nord pizzo Sella è ancora nella morsa del fuoco, mentre l’incendio in zona Inserra, che stamattina minacciava l’ospedale Cervello, alla fine ha raggiunto la struttura, dove si lavora per scongiurare il peggio e dove è stato evacuato in via precauzionale il padiglione B.

A Bellolampo, la Rap parla di «situazione ancora difficile», con operai fuori turno lavorativo che stanno lavorando insieme ai colleghi per aumentare le forze in campo e cercare di contenere l’incendio. «Si continua a utilizzare terra in quantità massiccia – dicono dall’azienda che gestisce la discarica – Oltre a una trentina di mezzi, tra cui motocarri e pale, sono in campo anche una cinquantina di operai afferenti ad altri turni lavorativi, rientrati per scongiurare il blocco della raccolta». Raccolta che quindi dovrebbe svolgersi in maniera regolare. Anche se a rendere le cose più difficili, oltre alla chiusura della strada che porta alla discarica, ci si mettono anche gli atti vandalici nei confronti dei mezzi della partecipata. Sempre nella zona di Bellolampo, si registra la completa distruzione del Rifugio Ida, un’oasi per cani abbandonati che ospitava molti animali. Non si sa ancora se ci sono vittime tra i cani.

Gabriele Ruggieri

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