Due sbarchi di migranti nel giro di poche a Lampedusa. La notizia, che di per sé non desterebbe scalpore considerate le cronache degli ultimi anni, acquista una luce diversa perché arriva a una settimana della vicenda Mare Jonio, la nave battente bandiera italiana della ong Mediterranea Saving Humans, sequestrata dopo lo sbarco di una cinquantina di persone salvate in mare. A disporre il provvedimento è stata la procura di Agrigento, chiamata a valutare se il comandante abbia interferito o meno con eventuali operazioni di salvataggio da parte dell’autorità libiche.
Intanto, però, come già rimarcato dal sindaco di Lampedusa Totò Martello, nell’isola gli sbarchi non sono finiti. Tanti passano perlopiù inosservati, lontano dai clamori scaturiti dallo scontro che già più volte si è registrato tra il ministro degli Interni e l’universo delle ong.
L’ultimo arrivo si è verificato la notte scorsa. A bordo di una piccola barca di vetroresina sono arrivate 23 persone, tra le quali anche tre bambini. Dato il tipo di imbarcazione, che non permetterebbe la traversata dalle coste nordafricane, secondo le forze dell’ordine il gruppo di migranti potrebbe essere stato messo in mare da una cosiddetta nave madre che sosta lontano dalle coste italiane. Ieri pomeriggio, un altro sbarco simile aveva visto protagonisti 16 migranti.
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