Si fa sempre più incerto il futuro per i 49 lavoratori palermitani, 199 nell'Isola, della catena di ipermercati che conta 78 punti vendita, perché nessuna delle proposte di acquisto vincolante rispetta i termini previsti dal bando
Mercatone Uno, scartate le tre offerte Da Roma arriva ok a trattativa privata
Nuovi intoppi nella vendita di Mercatone Uno. La cessione della catena che include 78 punti e 23 immobili di proprietà per un totale di 220 milioni subisce una frenata. I commissari straordinari hanno ricevuto tre offerte di acquisto vincolante, ma nessuna rispetta i termini previsti dal bando. Lo comunica la Uiltucs Sicilia guidata da Marianna Flauto che esprime perplessità. Nell’Isola l’azienda conta 199 lavoratori su oltre 3.200 in tutta Italia. Di questi 48 dipendenti si trovano a Carini, 102 a Misterbianco e 49 a Palermo.
«Avevamo nutrito la speranza di una svolta favorevole per la salvaguardia dei lavoratori e del complesso aziendale – dice Flauto – il comunicato di oggi ci lascia sgomenti e perplessi. Non comprendiamo cosa si intenda per “offerta non conforme e non in linea con gli obiettivi della procedura», ma nutriamo forte preoccupazione che la preesistente precarietà possa sfociare in altre chiusure mettendo a rischio centinaia di lavoratori. Mi auguro che prevalga il buon senso e che nella trattativa privata già autorizzata dal ministero si tenga prioritariamente conto dell’aspetto sociale legato all’occupazione».
I commissari straordinari hanno già sottoposto agli organi di vigilanza un nuovo piano economico-finanziario a tutela della continuità aziendale, che verrà presentato ai sindacati nella riunione fissata dal ministero dello Sviluppo economico per il prossimo 19 luglio. Intanto in una nota i commissari comunicano che «sono stati autorizzati dal ministero ad avviare una procedura di cessione dei complessi aziendali mediante trattativa privata con i soggetti interessati. La trattativa diretta consentirà ai commissari una maggiore flessibilità, unitamente a una più efficace e rapida valutazione economica delle offerte, in funzione della miglior tutela degli interessi dei dipendenti e dei creditori».