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Solo per una persona su cinque «la mafia si può sconfiggere». I risultati del questionario del Centro studi Pio La Torre

Solo per una persona su cinque la mafia si può sconfiggere. È questo il risultato che emerge dal questionario che il Centro studi Pio La Torre ha sottoposto, come ogni anno, alle studentesse e agli studenti delle scuole superiori di tutta Italia. Coinvolte 1578 persone tra i 14 e i 21 anni. Leggendo i risultati del questionario emerge che solo il 20,6 per cento delle studentesse e degli studenti interpellati pensa che la mafia può essere sconfitta. Il 49,8 per cento – quindi quasi una persona su duepensa di no e il 29,6 per cento dice di non avere un’opinione precisa in merito.

Dai risultati del questionario proposto dal Centro studi Pio La Torre emerge che solo una persona su cinque tra quelle coinvolte pensa che la mafia possa essere sconfitta. Gli studenti e le studentesse chiamate a rispondere si sono espresse anche su quali sono le iniziative più incisive per contrastare il fenomeno mafioso. Per il 21,52 per cento serve combattere corruzione e clientelismo, per il 21,31 per cento è importante l’educazione alla legalità. Altro quesito: tra le figure professionali impegnate nella prevenzione e nella lotta alle mafie chi è più meritevole di fiducia? Il 32 per cento di chi ha risposto dice che sono le insegnanti e gli insegnanti, poi le forze dell’ordine e la magistratura (la percentuale non è nota), poi la politica nazionale (7,44 per cento) e la politica locale (4,74 per cento). Inoltre per il 90,66 per cento delle persone coinvolte «la gente, in genere, guarda al proprio interesse».

I risultati del questionario proposto dal Centro studi Pio La Torre a un campione delle studentesse e degli studenti delle scuole superiori italiane sono stati presentati in occasione del 42esimo anniversario dell’uccisione di Pio La Torre, dirigente del Partito comunista italiano e del sindacato Cgil, ucciso dalla mafia – insieme al suo collaboratore Rosario Di Salvo – il 30 aprile 1982.


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