Prima hanno segato le sbarre della cella e poi hanno utilizzato delle lenzuola bianche come una corda, intrecciate tra loro e calate lungo un muro di via Cilea. Una scena che sembra tratta da un film ma che racconta un fatto assolutamente reale. Si tratta delle spettacolare evasione di tre detenuti dal carcere minorile Malaspina […]
Fuga da film nel carcere minorile Malaspina di Palermo. Negli ultimi anni diversi i casi di evasione
Prima hanno segato le sbarre della cella e poi hanno utilizzato delle lenzuola bianche come una corda, intrecciate tra loro e calate lungo un muro di via Cilea. Una scena che sembra tratta da un film ma che racconta un fatto assolutamente reale. Si tratta delle spettacolare evasione di tre detenuti dal carcere minorile Malaspina di Palermo. L’allarme è scattato ieri, a metà mattinata, e subito sono cominciate le ricerche anche con l’ausilio di un elicottero della polizia. Alle perlustrazioni hanno partecipato gli agenti della polizia penitenziaria, quelli della polizia di Stato e i carabinieri. Controlli sono stati effettuati in ogni angolo del capoluogo e il primo evaso è stato catturato in piazzale Giotto. L’altro evaso, invece, è stato individuato tra il quartiere popolare Ballarò e corso Tukory. All’appello mancava quindi il terzo detenuto ma aveva le ore contate ed é stato preso vicino la stazione. Si tratta di un giovane originario della Tunisia mentre gli altri due sono nati in Costa d’Avorio e Marocco.
Gli attimi di tensione sono proseguiti anche dopo la cattura dei primi due evasi. Uno di loro non appena è rientrato nella cella ha appiccato un incendio e per protesta ha iniziato ad inveire contro gli agenti della polizia penitenziaria tirando le suppellettili e procurandosi con oggetti taglienti ferite nel corpo. Si tratterebbe del detenuto originario della Costa d’Avario. L’altro evaso e poi riarrestato era detenuto per rapina e resistenza. È stato trasferito a Palermo dal carcere minorile di Reggio Calabria dove in passato avrebbe preso parte a una rivolta.
«Il terzo evaso – spiega Calogero Navarra, segretario per la Sicilia del sindacato autonomo polizia penitenziaria – è stato avvistato dai colleghi della polizia municipale che, seppur liberi dal servizio, si sono resi disponibili per le ricerche». Duro il commento di Donato Capece, segretario generale del Sappe, intervenuto sull’ennesimo episodio critico accaduto in un carcere della Sicilia: «Adesso il Sappe dice basta veramente ed è pronto a manifestare in tutta la regione, attuando tutte le legittime forme di protesta”, ha detto. Ed è tornato «a chiedere pubblicamente che chi di dovere tenga in considerazione le criticità del personale di polizia penitenziaria che lavora nelle carceri dell’isola».
Non è la prima volta che si registrano evasioni del carcere minorile Malaspina. A marzo 2012 due giovani detenuti, uno di 17 e l’altro di 20 anni, sono evasi sfondando la parete della cella d’isolamento, salendo sul tetto e calandosi in strada. Dopo aver rubato un’auto, sono stati fermati a Buonfornello mentre camminavano sulla statale, poiché l’auto era rimasta senza benzina. Un detenuto di 19 anni nel 2018, non è rientrato in carcere dopo un permesso premio di tre giorni. È stato arrestato in un appartamento in via Rocco Pirri, dove si nascondeva con l’aiuto di tre connazionali originari della Romania, denunciati per favoreggiamento. Uno dei casi più recenti è quello di luglio 2023 quando due minorenni, uno palermitano e uno straniero, sono evasi dai cortili passeggi del carcere con l’aiuto di un altro detenuto che fungeva da basista. Sono stati ripresi dopo meno di due ore nei pressi della stazione Notarbartolo grazie all’intervento della polizia penitenziaria.