L'organizzazione mafiosa dell'Agrigentino, disarticolata dopo gli arresti, puntava molto sia alla politica, con contatti per le elezioni a San Biagio Platani e a Cammarata, siasul racket e aveva infiltrato in modo capillare vari settori di imprese sul territorio
Mafia Agrigento, chiesto il rinvio a giudizio per 59 Coinvolti nell’inchiesta Montagna: pizzo e politica
La Dda di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio dei 59 indagati della maxi inchiesta antimafia Montagna: un’operazione che, lo scorso 22 gennaio, fece finire in carcere nuovi boss e gregari dell’area montana dell’Agrigentino.
Tra i destinatari delle misure cautelari e della richiesta di rinvio a giudizio anche l’allora sindaco di San Biagio Platani, Santino Sabella, che poi si è dimesso dalla carica. Del fascicolo d’inchiesta si sono occupati i pm Geri Ferrara, Alessia Sinatra e Claudio Camilleri. L’udienza preliminare si terrà il 5 novembre davanti al Gup di Palermo, Marco Gaeta.
L’organizzazione mafiosa dell’Agrigentino, disarticolata dopo gli arresti, puntava molto sia alla politica, con contatti per le elezioni a San Biagio Platani e a Cammarata, sia sul racket e aveva infiltrato in modo capillare vari settori di imprese sul territorio. Una trentina le ditte avvicinate fra minacce velate e espliciti avvertimenti. All’interno del sistema estorsivo anche il sindaco di San Biagio.