Le istituzioni culturali siciliane muoiono, ma nessuno parla dello scandalo del Coppem

UN MILIONE DI EURO PER L’ATTIVITA’ DI QUESTO CENTRO NEL 2014. UN’ASSURDITA’. UN’EREDITA’ CLIENTELARE CUFFARIANA “RECUPERATA” DAL PD E DAL GOVERNO CROCETTA. UNA VERGOGNA A FRONTE DI MUSEI E FONDAZIONI CHE RISCHIANO DI CHIUDERE

Oggi inizia il dibattito a Sala d’Ercole su Bilancio e Finanziaria. E non inizia sotto i migliori auspici. Si comincia, infatti, con la Cultura siciliana umiliata. Finalmente i tagli a quasi tutte le istituzioni culturali della Sicilia sono diventati oggetto di dibattito pubblico. Con l’assessorato regionale ai Beni culturali che, ieri, aveva persino deciso di chiudere i Musei regionali nei giorni festivi.
Una cosa che non ci sembra sia stata detta – chissà perché, poi – è che la scelta adottata dall’assessore Maria Rita Sgarlata, e a quanto pare revocata dal governatore Rosario Crocetta, di chiudere i Musei regionali non è stata decisa per un ghiribizzo dell’assessore, ma è stata dettata dal fatto non ci sono più soldi.
Nel 2013 – notizia, questa, che non ha avuto gli onori delle cronache – quella che un tempo si chiamava la “Rubrica dei beni culturali” – in pratica, il settore dell’Amministrazione regionale dei Beni culturali – ha subito tagli del 60-70 per cento.
Ora la situazione peggiora. E lo si vede dalla ‘mitica Tabella H, riesumata dopo l’impugnativa del Commissario dello Stato, che ha subito una riduzione del 60-70 per cento.
Giustamente, ci si chiede che fine faranno i Centri culturali che hanno sempre operato bene: ci riferiamo ai musei che stavano dentro la Tabella H (per esempio, il Museo Mandralisca di Cefalù), all’Istituto Gramsci, al Centro Pio La Torre, alla Fondazione Ignazio Buttitta, alla Fondazione Whitaker, solo per citare alcune istituzioni.
Per queste istituzioni culturali ci sono solo gli ‘spiccioli’. Mentre per un’istituzione culturale molto vicina al PD – il Coppem – c’è un emendamento presentato dal Governo che punta a far assegnare a tale centro un milione di euro!
Ora noi non vogliamo tornare sempre su questa storia del Coppem. Ma non possiamo farne a meno, perché – con tutto il rispetto per l’onorevole Lino Motta e per chi lavora in questo benedetto Coppem – a noi non sembra che questo Centro svolga un’attività tale da meritare un milione di euro!
Il Coppem si occupa di rapporti con i Paesi del Mediterraneo: ruolo che dovrebbe svolgere la presidenza della Regione con i propri uffici e non un soggetto privato con i soldi pubblici! Insomma, già di per sé il Coppem è un duplicato di un ufficio della pubblica amministrazione regionale. 
Questa storia del Coppem – l’abbiamo ricordato altre volte – è iniziata nei primi anni del 2000 quando il ruolo di presidente della Regione era ricoperto da Totò Cuffaro.
Cuffaro – che non lasciava fuori dalla porta nessuno, soprattutto gli ex comunisti che poi hanno fatto i salti mortali per mandarlo in galera – erogava a questo Centro da un milione e mezzo a 2 milioni di euro all’anno. Una cifra scandalosa.
Per anni – avendo il piacere di conoscere i protagonisti di questo Coppem – ci siamo chiesti a cosa servisse, nella realtà, questo Centro. Ma non siamo riusciti mai a capirlo bene. Anche perché non abbiamo mai visto un miglioramento dei rapporti tra la Sicilia e i Paesi del Mediterraneo.
Anzi, se proprio la dobbiamo dire tutta, i rapporti sono peggiorati. Perché se prima a sequestrare i nostri pescherecci erano i libici e qualche volta i tunisini, adesso i sequestri dei pescherecci vengono effettuati anche dagli algerini e dagli egiziani.
Insomma, nel complesso, negli ultimi dieci anni non ci sembra che i rapporti tra la Sicilia e questi paesi siano migliorati. Almeno sotto il profilo economico. E, in ogni caso, è bene che questi rapporti li tenga il Governo regionale.
Se proprio la dobbiamo dire tutta, a nostro modesto avviso il Coppem è solo un grande spreco di risorse pubbliche. Targato un tempo Ds e oggi PD. Il Coppem – lo diciamo senza problemi – a noi sembra un’espressione della vecchia politica che il presidente Rosario Crocetta dice di disprezzare. Ma che, invece, sopravvive. Grazie a un emendamento piuttosto generoso dello stesso presidente Crocetta. 

Ora, se ai tempi di Cuffaro i soldi c’erano, oggi i soldi non ci sono più. Per questo troviamo assurdo regalare – perché di un regalo si tratta – un milione di euro al Coppem, quando istituzioni culturali siciliane serie, che hanno fatto cose egregie rischiano di chiudere i battenti.
A cosa e a chi deve servire questo milione di euro destinato al Coppem? Lo chiediamo al presidente Crocetta, al senatore Giuseppe Lumia e all’onorevole Antonello Cracolici. E lo chiediamo al PD. Egregi signori del Partito Democratico siciliano: non è più il tempo per questi ‘regali’. Soprattutto a fronte di una cultura siciliana che sta morendo.


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