Lampi nel buio/ L’UDC siciliana si è svegliata?

HA MOLLATO MARIO MONTI. HA FATTO SCOPPIARE LO SCANDALO HUMANITAS. E, CON IL PRESIDENTE DELL’ARS, ARDIZZONE, STA PROVANDO A METTERE LA PAROLA FINE ALLE OMNUBUS-PAGLIACCIATE

Lampi nel buio.  Ogni tanto, dal mondo della politica, arriva qualche segnale di risveglio. Sarà forse l’effetto della profonda crisi sociale che attraversa il Paese, o della scossa del Movimento 5 Stelle, che ha costretto la politica italiana a guardarsi allo specchio, o di entrambe le cose. Fatto sta che, ogni tanto, i partiti, anche quelli che hanno lunghe tradizioni alle spalle, provano a rinnovarsi.

Sembra questo ad esempio, il caso dell’Udc. Partito, che come i nostri lettori più affezionati ricorderanno, abbiamo aspramente criticato per l’alleanza con Mario Monti e per il sostegno ad un Governo divenuto il simbolo della sottomissione italiana ai diktat delle oligarchie finanziarie europee, costi quel che costi.

Trovavamo alquanto strano che un patito di tradizione cattoliche potesse esser fan di politiche di ‘macelleria sociale’ dettate dai poteri forti. E, in effetti, lo era. Particolare che anche gli elettori hanno sottolineato con una sonora bocciatura alle urne di Casini e compagni.

Ora questa alleanza non c’è più. Lo Scudocrociato ha scaricato Monti prendendo le distanze da quello che rappresenta, si spera, a tutti i livelli. E magari i dirigenti di questa formazione politica si ricorderanno anche che don Luigi Sturzo era per una Europa dei popoli, non delle banche. In ogni caso, meglio tardi che mai.

Anche in Sicilia la palingenesi di questo partito è stata evidente. Intanto i suoi esponenti non si trovano più nell’imbarazzante situazione di dovere difendere personaggi come Monti: e questo, siamo certi, lascia spazio a riflessioni più costruttive. Anche perché l’austerità di quel Governo ha penalizzato in particolare la Sicilia e tutto il Sud, come certificato dalla Svimez.

A livello strettamente regionale, poi, stanno assumendo posizioni degne di note. Un’opposizione dall’interno della maggioranza che di certo non fa male. Il caso, ad esempio, dello scandalo Humanitas è scoppiato grazie alle denunce dell’Udc. E ha tirato fuori una melma di interessi che un vecchio modo di fare politica avrebbe lasciato volentieri nel buio.

Anche la questione della manovra delle variazioni di Bilancio all’Ars fa pensare ad una ritrovata voglia dell’Udc di distinguersi dal coacervo di interessi opachi. Sappiamo che la Presidenza dell’Ars, quindi Giovanni Ardizzone, per conto del suo vice, Antonio Venturino, ha rimandato in Commissione una legge omnibus spacciata per una legge tecnica. ‘Bocciando’ le parti che con le variazioni di Bilancio non hanno nulla a che dividere.

Sappiamo anche che, sotto il profilo del regolamento dell’Ars, il presidente Ardizzone si muove su un filo di lana.

Ma il messaggio politico è chiaro e totalmente condivisibile: è tempo di dire basta alle omnibus-pagliacciate.

Incredibile, ad esempio, il maldestro tentativo di intruppare 45 precari all’assessorato regionale al Territorio e Ambiente mentre tutti sanno che, a gennaio, la stessa Regione ne manderà a casa circa 80 mila.

Ci auguriamo che il risveglio dell’Udc sia duraturo e che possa abbracciare anche altri temi di rilevante importanza per la Sicilia. E, soprattutto, che possa essere contagioso.

 


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