La Regione pronta ad aprire ancora le porte a Intel? «Abbiamo una nuova riforma per attrarre investitori»

«Se Intel ha manifestato un certo interesse per sapere se ci fossero delle aree siciliane dove poter delocalizzare, adesso, con questa legge potrebbe ampliare la propria area industriale». Mimmo Turano, assessore alle Attività produttive del governo guidato da Nello Musumeci, lo propone come esempio per spiegare l’ultimo passaggio della nuova riforma partorita dalla Regione che amplia le competenze dell’Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive (Irsap). L’ente che promuove l’inserimento delle industrie in aree destinate allo svolgimento delle attività produttive attraverso delle azioni mirate. Ma il passaggio a Intel dell’assessore regionale non è lanciato nel vuoto. Dopo dieci anni dalla sua costituzione, infatti, una delle novità importanti dell’ultima riforma regionale riguarda le discipline per l’ampliamento, fino a un massimo del dieci per cento, delle aree di sviluppo industriale, mediante l’inclusione di territori confinanti. Il procedimento prevede anche il coinvolgimento dei Comuni. Potranno essere considerate di pertinenza industriale anche i territori a ridosso dell’area produttiva. L’ultimo punto della nuova riforma dell’Irsap si concentra, infine, sulla possibilità per le aree artigianali di ospitare l’inserimento di piccole e medie imprese, potendo usufruire di un dieci per cento in più delle superficie antistante da poter destinare a usi commerciali.

Ed è proprio nel rivendicare questa novità che Turano apre, anche in maniera non tanto sibillina, al colosso americano di microprocessori. Sul fronte delle attività industriali, nei giorni scorsi, il presidente Musumeci aveva preannunciato le modifiche normative di cui avrebbe beneficiato l’Irsap. Iniziative che «consentiranno di colmare alcune incongruenze normative e di accelerare il pieno e razionale utilizzo delle aree industriali dell’Isola». Adesso, portata a termine la riforma da parte della giunta regionale, Turano già nelle scorse ore aveva avanzato l’ipotesi di «possibili buone notizie» per chi vorrebbe investire in Sicilia. «L’ultimo articolo che abbiamo costituito sulla riforma delle aree industriali ci permette l’ampliamento del dieci per cento anche in difformità del piano urbanistico limitrofo – afferma l’assessore alle Attività produttive durante il programma Casa Minutella – Se, per esempio, vicino a un’area industriale abbiamo un terreno agricolo, con questa riforma può diventare anch’esso industriale. Questa misura è un altro beneficio per l’investitore che sceglie il meridione e, nello specifico, la Sicilia». 

Un misura importante, secondo l’assessore, che fa il paio con le Zone economiche speciali (Zes) che possono ricevere benefici fiscali o agevolazioni economiche per la presenza di un porto all’interno dell’area di insediamento. Mentre sottolinea l’efficacia di queste iniziative, dall’altro lato Turano cerca, non tanto velatamente, di lanciare messaggi a Intel. «Con questo strumento vogliamo valorizzare tutto il territorio: parlo di Palermo, Caltanissetta, Ragusa e Siracusa. Per quanto riguarda Intel, potremmo portare a casa un primo risultato. L’azienda è potenzialmente interessata ai poli di eccellenza che esistono nel Catanese, anche per la vicinanza a StMicroelectronics». Il percorso perché Intel sorga ai piedi dell’Etna sembra ben avviato. «Ha scritto alla presidenza del Consiglio dei ministri con un dossier dove manifesta il suo interesse a delocalizzare nel territorio catanese e si è rivolta anche a Invitalia – conclude Turano – La Regione si è candidata: ora, con questo strumento, possiamo dare l’opportunità agli interessati di guardare non solo al Catanese ma a tutto il territorio dell’Isola».

L’interlocuzione tra la multinazionale statunitense di microprocessori, il governo e la Regione siciliana va avanti almeno da questa estate, quando Intel ha manifestato la volontà di investire nella zona industriale etnea, forte anche della presenza della StMicroelectronics. Tra i territori d’interesse, però, c’è anche il Piemonte, che potrebbe ospitare Intel nella zona torinese di Mirafiori. Quest’ultima opzione trova lo sponsor del ministro dello Sviluppo economico e vicesegretario della Lega Giancarlo Giorgetti. Una posizione che ha generato anche frizioni a sfondo politico. Oltre all’Italia, l’amministratore delegato Pat Gelsinger della società ha annunciato che tra i Paesi europei su cui investire la somma di 80 miliardi di euro potranno rientrare anche in Francia, Germania e Polonia.


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