La granita, un piacere da gustare a dieta

«Mezza lira di neve poi bastava a gelare quell’insieme di acqua, zucchero, limone e bianco d’uovo battuto a schiuma, che era la granita», così diceva Leonardo Sciascia. Ancora oggi la granita è sinonimo di sicilianità, gustata a colazione o a pranzo e accompagnata dall’immancabile brioscia col tuppo, con queste temperature, da sollievo come un oasi nel deserto. E allora, perché rinunciarvi, basta solo qualche piccolo accorgimento. Appunto per questo, oggi, spieghiamo quali sono i suoi valori nutrizionali, risolvendo l’enigma relativo al dubbio che la granita possa sostituire o meno un pasto completo.

I valori nutrizionali della granita e il suo apporto calorico variano molto in relazione al gusto scelto, oscillando tra le 300 e le 500 chilocalorie a seconda del tipo e della porzione consumata. I gusti alla frutta sono quelli a minore apporto calorico, ma molto dipende dalla percentuale di frutta fresca utilizzata per la preparazione e quindi a sua volta dal contenuto di zuccheri aggiunti e grassi. Infatti maggiore è il contenuto di frutta fresca, minore sarà il quantitativo di zuccheri aggiunti e grassi. Tra tutte le granite quella più leggera è sicuramente quella al limone, per un totale di circa 200 chilocalorie e un quantitativo molto basso di grassi. Al contrario la granita al cacao ha un maggiore apporto calorico e un più elevato contenuto di grassi. Infine le granite di mandorla e pistacchio forniscono generalmente un apporto calorico medio, ma anche in questo caso i valori nutrizionali dipendono dalle materie prime utilizzate come base di partenza: il latte di mandorla ha un elevato quantitativo di zuccheri mentre le mandorle fresche apportano essenzialmente grassi buoni. Infine l’amata brioche siciliana contiene per la maggior parte grassi e carboidrati per un totale di circa 350 chilocalorie. 

Pertanto, un pasto composto da granita e brioche apporta essenzialmente zuccheri e grassi, non potendo quindi essere considerato light e non rappresentando un valido sostituto di un pasto bilanciato nei vari macronutrienti. Questo però non significa dovervi necessariamente rinunciare. L’importante è imparare a bilanciare i macronutrienti nella restante parte della giornata. Ciò significa che nel resto della giornata andrà ridotto l’introito di carboidrati e grassi a favore di proteine e verdure non eccessivamente condite. Anche per chi segue uno stile alimentare equilibrato o un regime dietetico qualche strappo alla regola è non soltanto consentito ma quasi dovuto, perché concedersi qualche gratificazione occasionale aiuta migliora l’aderenza al regime alimentare e fornisce un maggiore impulso a perseguire l’obiettivo finale.


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