La Finanziaria vista dal Nuovo centrodestra democratico

CON MOLTA PROBABILITA’, SIAMO DAVANTI ALL’ENIGMA DEL GIORNO: TENUTI A DISTANZA CON LA ‘CANNA’ DAL PD, QUESTO PARTITO SI OSTINA AD APPOGGIARE IL GOVERNO CROCETTA. CRITICANDO TUTTO. LA POLEMICA TRA ALONGI E I GRILLINI SUGLI EX PIP DI PALERMO. L’IRA DI GIUSEPPE MILAZZO. I DUBBI DI DI MAURO E TOTI LOMBARDO SUL REDDITO MINIMO. ALICE ANSELMO (UDC) CHE SEMBRA USCITA DAL “PAESE DELLE MERAVIGLIE”…

Saranno tante le reazioni all’approvazione della manovra economica e finanziaria da parte dell’Ars. Cominciamo con il capogruppo del Nuovo centrodestra all’Ars, forza politica che a Roma fa parte del Governo, ma che, in Sicilia, sta con un piede nel Governo di Rosario Crocetta e con l’altro piede fuori.

“Con il senso di responsabilità di cui l’Isola e la sua situazione di crisi necessitano – dice il capogruppo Nino D’Asero – ci siamo mossi nelle commissioni e in Aula, in questi mesi, fino alla chiusura della sessione di bilancio. Non abbiamo ostacolato l’iter per l’approvazione dei documenti contabili, pur esprimendo voto finale contrario”.
“A fronte di una serie di articoli apprezzabili nel loro concetto – prosegue la nota del capogruppo del Nuovo centrodestra democratico – si evinceva da subito l’impossibilità della loro messa reale in arte a causa dell’esiguità delle risorse. Dunque, interventi spot e a macchia di leopardo. Nulla per il microcredito e per le piccole e medie imprese, quindi mancanza di un piano di sviluppo”.
“La cessione di partecipazioni azionarie, per esempio, è null’altro che un prelievo mascherato – continua D’Asero -. Il fondo previsto per il reddito minimo è insufficiente e alla fine creerà amare aspettative. Il Bilancio è ingessato con spese già predestinate e la mancanza di un serio piano di rilancio, volto a reperire risorse reali, non può che preoccuparci”.
“Infine – è la stoccata ultima – questa maggioranza ha, comunque, continuato a presentare gragnuole di emendamenti, non dimostrando lo stesso nostro senso di responsabilità”.

Duro il giudizio di un altro parlamentare del Nuovo centrodestra, Pietro Alongi. Che contesta la norma, approvata dall’Aula, che impedirà agli ex Pip di Palermo (3 mila e 200 unità) con reddito Isee superiore a 20 mila euro, di percepire l’indennità di circa 800 euro mensili.
La vicenda è controversa. La norma, presentata dai parlamentari grillini, punta a limitare la presenza di furbi che cumulano un secondo reddito, oltre a quello di ex Pip. L’onorevole Alongi sostiene che il calcolo del reddito Isee non si presta a questa eventuale verifica, che rischierebbe di essere falsata nel caso di un improprio cumulo del reddito con eventuali familiari.
“Adirò perfino alle vie legali per cancellare l’emendamento contro i Pip, votato a maggioranza – dice Alongi -. La democrazia e, quindi, il voto d’Aula vanno rispettati, ma quando si ha la piena consapevolezza che si stia perpetrando un’ingiustizia sociale bisogna intervenire con forza in tutte le sedi possibili. Stavolta per difendere i diritti di centinaia di lavoratori i quali rischiano di perdere il posto a causa di una norma iniqua”.
“Tra l’altro – prosegue Alongi – l’articolato conteneva con chiarezza al suo interno già tre elementi di valutazione che avrebbero cancellato i lavoratori dalle liste del bacino Pip nell’ipotesi in cui si fossero verificati: ingiustificata rinuncia a una congrua offerta di lavoro come definita dalle disposizioni inerenti la perdita dello stato di disoccupazione; assunzione a tempo indeterminato; volontaria fuoriuscita dal bacino”.
“Sono sicuro che quando si crede in una giusta battaglia non bisogna arrendersi e, in questo caso – dice ancora il parlamentare del Nuovo centrodestra – non posso che schierarmi al fianco di questi lavoratori che non dovranno affatto perdere il posto di lavoro, né la sua dignità a causa di un provvedimento folle e antidemocratico”.

Un terzo parlamentare del Nuovo centrodestra, Giuseppe Milazzo, non è meno polemico di Alongi: “State umiliando i lavoratori e la città di Palermo – dice -: non esistono lavoratori di serie A e altri di serie B”. Ieri sera Milazzo ha abbandonato l’Aula dopo la presentazione di un provvedimento, da parte del Governo che, fra l’altro, aumenta la disponibilità per il Comune di Lipari (da 400 a 600 mila euro) a beneficio degli ex dipendenti della Pumex.
“Sono lieto ed esprimo il mio consenso a una manovra positiva per questi lavoratori che non solo hanno garantito il loro posto ma vedono anche aumentato lo stanziamento a proprio favore – spiega Milazzo -. Ma non posso non indignarmi perché lo stesso trattamento non viene riservato agli Spo o ai nuovi disoccupati del Policlinico di Palermo. Governo e maggioranza, compresa la deputazione cittadina, sembra proprio che lavorino contro i palermitani, contro quei palermitani che perdono il lavoro. Non si possono usare due pesi e due misure”.

Sul reddito minimo intervendono i parlamentari del Partito dei Siciliani-Mpa, Roberto Di Mauro e Toti Lombardo. “I 15 milioni da dividere fra le oltre 180 mila famiglie siciliane che vivono in indigenza – dicono Di Mauro e Lombardo – servono solo ad innescare una guerra fra poveri o ad elargire una piccola elemosina di appena 83-85 euro. Questo provvedimento conferma l’impianto generale della Finanziaria che è un insieme di provvedimenti che tamponano, per giunta male, le emergenze e non danno alcuna prospettiva di sviluppo alla Sicilia”.
I due parlamentari autonomisti ricordano i dati ufficiali, pubblicati dalla stessa Regione a fine del 2013, dove si parla di oltre 180 mila famiglie in povertà assoluta e 547 mila famiglie siciliane in povertà relativa. In effetti, davanti a questi numeri 15 milioni sono una cifra irrisoria.

Chi sembra arrivare da un “Paese delle meraviglie” è l’onorevole Alice Anselmo, dell’Udc. “Il 2014 – scrive la bella deputata scudocrociata – sarà un anno di ripartenza per l’arte siciliana. Tornano quasi ai livelli dello scorso anno, infatti, gli stanziamenti in favore dei teatri privati, delle attività musicali e delle bande. Un risultato più che apprezzabile, considerato che all’inizio del cammino della Finanziaria i fondi previsti erano pari a zero. Ringrazio di cuore, anche a nome delle migliaia di persone che animano l’ arte siciliana, il Presidente Crocetta e l’assessore Stancheris, che hanno accolto le mie richieste, dimostrando una grande sensibilità e impegnandosi ad offrire loro il massimo appoggio nel corso del 2014”.
“La medesima sensibilità – prosegue la parlamentare – va riconosciuta all’on.Gucciardi e al gruppo PD, che hanno contribuito ad ottenere questo risultato”.


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