Oltre 200 turisti evacuati via mare dalla tonnara di Scopello a Castellammare del Golfo, l’aeroporto Vincenzo Florio chiuso con tutti i voli sospesi e le lunghe code sulla provinciale 63. Sono soltanto alcune istantanee dell’ultima domenica di incendi in Sicilia. L’ennesima giornata da dimenticare sul fronte dei roghi. Uno scenario ampiamente annunciato dal bollettino della […]
Ennesima giornata di fuoco: oltre 40 roghi. Ogni anno più di 600 incendi in Sicilia
Oltre 200 turisti evacuati via mare dalla tonnara di Scopello a Castellammare del Golfo, l’aeroporto Vincenzo Florio chiuso con tutti i voli sospesi e le lunghe code sulla provinciale 63. Sono soltanto alcune istantanee dell’ultima domenica di incendi in Sicilia. L’ennesima giornata da dimenticare sul fronte dei roghi. Uno scenario ampiamente annunciato dal bollettino della Protezione civile regionale che aveva diramato per ieri un’allerta rossa per le provincia di Trapani, Palermo, Messina e Siracusa. Ed è proprio tutta l’area occidentale dell’Isola quella che è stata maggiormente colpita dalle fiamme. In tutto il territorio regionale sono stati oltre 40 i roghi da fronteggiare con l’impegno di canadair ed elicotteri di vigili del fuoco e corpo forestale.
Operazioni rese particolarmente difficili dal vento di scirocco e dalle alte temperature. Due ingredienti che diventano fondamentali per l’azione dei piromani e per fare emergere, ancora una volta e come ogni estate, tutte le carenze di un sistema di prevenzione dei roghi con più falle che note positive. Ed è solo grazie alla fortuna, come ha ammesso in un post su Facebook il presidente della Regione Renato Schifani, se «nessuno è rimasto ferito e non risultano danni alle abitazioni». A metà luglio i morti erano stati tre e dopo qualche settimana alla lista si è aggiunto Matteo Blandi, l’operaio forestale rimasto gravemente ferito nelle operazioni di spegnimento di un rogo nell’area di Monreale, in provincia di Palermo.
La situazione più grave di ieri è stata quella vissuta da centinaia di persone a Scopello, frazione costiera di Castellamare del Golfo. Per tutto il pomeriggio hanno lavorato due canadair e un elicottero. Necessaria anche l’evacuazione via mare e con la collaborazione della Guardia costiera di circa 200 turisti. Un terzo canadair ha cercato di fronteggiare le fiamme a montagna Grande, nel territorio di Salemi, sempre in provincia di Trapani. Roghi pure nella riserva naturale di monte Cofano, nei pressi di San Vito Lo Capo. In questa zona per qualche ora ha effettuato dei lanci un elicottero mentre decine di persone sono rimaste bloccate in auto. I piromani sono entrati in azione in tutte le province e all’elenco si aggiunge ancora una volta monte Pellegrino, a Palermo. Qui un incendio è stato appiccato sul versante dell’Arenella. Sul posto sono intervenuti forestali e vigili del fuoco.
Aeroporto chiuso e voli dirottati su Palermo allo scalo Vincenzo Florio di Trapani. In un video, diventato in poco tempo virale, la pista completamente invasa dal fumo. Colpa di un rogo innescato nel vallone che costeggia lo scalo. Stando ai numeri contenuti nell’ultimo piano regionale per la programmazione delle attività di previsione contro gli incendi boschivi, negli ultimi 15 anni si è registrato un incremento dei roghi «con un andamento a cuspide che rappresenta la ciclicità con cui gli eventi verificano, con picchi intervallati ogni 4-5 anni», si legge nel documento. Dal 1978 al 2020, in media, si registrano in Sicilia 615 incendi ogni anno.