La ong aveva segnalato la situazione un anno fa individuando Palermo come una delle più colpite dall'inquinamento da biossido di azoto. Una ricerca svela che gli utenti sono sempre più interessati alle vetture di secondo mano, più a rischio di emissioni nocive
In città si comprano sempre più auto diesel usate Inascoltato allarme di Greenpeace su qualità aria
L’allarme di Greenpeace sulla qualità dell’aria a Palermo, lanciato un anno fa attraverso un dossier, è rimasto inascoltato. Lo confermano i dati elaborati e diffusi dall’Osservatorio di AutoScout24, il portale di annunci di auto e moto che ha analizzato il mercato in Sicilia, e in città, nel 2018. L’aspetto più preoccupante riguarda proprio il tipo di auto che cercano i palermitani. Secondo lo studio, ben il 69% delle richieste totali interessano le vetture diesel, a conferma di come le «limitazioni» alla circolazione per il momento non stiano condizionando gli utenti nella scelta di un’auto usata, acquisti che peraltro registrano un incremento del 4,2%.
I monitoraggi dell’aria a cura di Greenpeace avevano analizzato la qualità dell’aria nelle quattro città italiane più colpite dall’inquinamento da biossido di azoto (NO2), che negli ambienti urbani proviene in massima parte proprio dai diesel. La situazione peggiore era stata fotografata a Milano e Torino con valori superiori agli 80 microgrammi per metro cubo (µg/m3), il doppio del valore individuato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per la protezione della salute umana.
Secondo il report di Greenpeace, la situazione era meno grave – anche se di poco – a Palermo con valori medi prossimi ai 70 µg/mc, e a Roma con picchi inferiori ai 60 µg/mc. Il NO2 è classificato tra le sostanze certamente cancerogene e i suoi effetti patogeni sono principalmente a carico delle vie respiratorie, del sistema sanguigno e delle funzioni cardiache. Inoltre è particolarmente nocivo sui bambini, tanto è vero che il report è stato realizzato in 10 scuole cittadine.
La situazione attuale non è cambiata, anzi. Le auto usate, mediamente, sono vecchie di 8,6 anni, il che significa che la sostituzione avviene per necessità più che per voglia di cambiare. «La combinazione di elevata età media delle auto e prezzi medi stabili – spiega Tommaso Menegazzo, responsabile del Centro Studi di AutoScout24 – confermano come l’usato sia sempre più una valida alternativa al nuovo per individui e famiglie. Nonostante stia crescendo la sensibilità verso le auto green, contestualmente alle preoccupazioni legate alle limitazioni di traffico e di emissioni di CO2, gli italiani continuano a preferire vetture diesel. Nella scelta dell’auto usata gli italiani continuano a orientarsi su vetture alimentate in modo tradizionale soprattutto per una questione di costi e scelgono il diesel perché consuma meno e ha una durata maggiore rispetto al benzina».
Anche la posizione di Greenpeace non è cambiata rispetto alla campagna #StopDiesel nella quale si chiede di dare una data di scadenza ai diesel, oltre la quale questi veicoli non potranno più circolare nei centri urbani. La disponibilità del sindaco Orlando c’è stata ma non basta alla luce delle ultime statistiche. «Chiediamo al sindaco – affermano da Greepeace – di non rimandare la soluzione di questo problema ambientale e sanitario sulla limitazione alla circolazione dei veicoli più inquinanti e di non limitarsi a generiche campagne di sensibilizzazione. Molte città in Europa stanno programmando un percorso di fuoriuscita dalla mobilità alimentata con le fonti fossili, avendo come primo obiettivo di medio termine il phase out dei veicoli diesel. Palermo dovrebbe seguire questo esempio», conclude l’ong.