Un video di due minuti girato mentre, con l'altra mano, tiene il manubrio della bicicletta. Insulti rivolti a chi sta rispettando la quarantena. Massimo Rubino, nel 2018, è stato indagato per scambio di voti con il deputato Pippo Gennuso
Il cannibale Rubino dalla bici invita a violare il decreto «L’ho fatto io: siamo liberi. Vi stanno prendendo in giro»
«Il decreto l’ho fatto io: siamo liberi». Un video con il cellulare tenuto in una mano, mentre l’altra regge il manubrio della bicicletta. Avola antica, Testa dell’Acqua, San Marco, Noto antica. È questo il giro di circa due ore che sostiene di avere fatto, in groppa alla sua sella, Massimo Rubino. Il ciclista galoppino che nell’aprile del 2018 era stato arrestato con l’accusa di essere stato uno dei principali procacciatori di voti per «il santo» Pippo Gennuso, per le ultime Regionali.
Tutina da ciclista con la scritta Rubino-Cipollini, caschetto in testa e occhialoni, nel video – che stando a quanto risulta a MeridioNews è stato girato di ieri – Rubino pedala e mostra il panorama. Dalle immagini si capisce insieme a lui c’è almeno un’altra persona. «Per gli asini e gli scecchi, state a casa con la depressione. Babbi, scimuniti. Vi scippu i cannarozza (l’esofago, ndr). Arrusbigghiativi (svegliatevi, ndr) scemi, alzatevi dai divani, prendete la bici e andate ad Avola vecchia – dice a metà tra l’italiano e il siciliano – Ri cu va ta scantari? Vi stanu pigghiannu pi fissi! (di chi vi dovete spaventare? Vi stanno prendendo in giro, ndr). Ammaccàti e depressi». Quasi due minuti di insulti e finti sputi rivolti verso lo schermo, prima di finire le riprese con una sorta di avvertimento rivolto a non si sa bene chi. «E vi dico un’altra cosa: vi vengo a prendere fino a casa, ovunque siete. E voi lo sapete che vengo a prendervi. Testa tagliata», conclude portandosi la mano al collo per mimare il gesto.
Il video, oltre a rimbalzare su gruppi e chat in vari social network, è finito anche nelle mani delle forze dell’ordine. Nessun verbale è ancora stato elevato, perché Rubino non è stato colto in flagrante. Gli agenti del commissariato, i carabinieri e anche i vigili urbani di Avola stanno facendo tutti gli accertamenti del caso. È probabile che già oggi venga convocato per rispondere del fatto. Oltre ad avere violato le restrizioni previste dal decreto per il contenimento del nuovo coronavirus – cosa per cui rischia una sanzione amministrativa da 400 a 3000 euro – le forze dell’ordine stanno verificando se ci sono gli estremi per l’accusa di istigazione a violare le leggi in materia di ordine pubblico.
Volto noto lungo le strade del Siracusano, tutti lo conoscono come «il cannibale» o «il Rubinho delle due ruote». Soprannomi che forse si è dato da solo ma che rendono l’idea dell’approccio alla sua più grande passione, nella quale ha dovuto fare dei passi indietro dopo problemi legati al doping. Quella stessa passione che, incrociandosi con la politica, lo ha portato circa due anni agli arresti domiciliari per voto di scambio politico-mafioso (reato da cui poi è stata tolta l’aggravante mafiosa). Per l’accusa, infatti, ci sarebbe stato anche lui tra i galoppini dell’attuale deputato regionale Pippo Gennuso. Entrambi sono finiti nell’inchiesta della direzione distrettuale antimafia di Catania insieme anche a Francesco Giamblanco, il marito della figlia di Michele Crapula, ritenuto il capomafia di Avola.