Il baco dello scrivano

Philip M. Parker. Se siete convinti che la più grave delle crisi che possa attraversare una società sia quella da saturazione, segnatevi questo nome. Secondo una notizia riportata dal quotidiano La Repubblica il suddetto docente di marketing  ha pubblicato in 5 anni ben 85.000 libri, al ritmo di 46 al giorno. Come ha fatto? Ha realizzato un software, ribattezzato senza troppo fantasia macchina per scrivere libri, in grado di pescare da un enorme database tutte le informazioni su un determinato argomento e di sistemarle in bell’ordine realizzando un testo. I costi umani dell’operazione sono ridottissimi e il libro viene stampato solo se qualcuno lo richiede. I temi trattati sono molto diversi e fortemente specializzati: una determinata malattia neurologica, la storia delle assicurazioni sulla vita in Cina, l’analisi sull’import export dei guanti di gomma in Polonia, parecchi manuali di cruciverba. Ho pensato subito che Repubblica ci fosse cascata dentro con tutte le scarpe (non sarebbe la prima volta). Una notizia del genere è incredibile. Su amazon.com, tuttavia, i libri del professor Parker esistono e qualcuno se ne dice soddisfatto. Il sospetto mi ha riassalito recentemente durante la pulizia dello spam che arriva alla mia casella di posta elettronica. Di fronte ad una mail con oggetto: “avere una cosa graziosa come un campione del mondo” non ho resistito e, dopo aver rispettosamente portato in un’altra stanza la mia copia di “Paolo il caldo” ed aver dato una dubbiosa occhiata alla smilza formazione Mundial del 1982, ho letto la mail proveniente da un’azienda americana. L’argomento era il solito: pillolina blu che promette miracoli in caso di situazioni barzotte. L’esposizione, però, era tutta da ridere: “io e mia moglie hanno provato il Viagra” oppure: “Sono piu maggiore di 60” o ancora, a precipizio negli abissi del nonsense: “A causa di un lungo tempo dell’azione – 24 ore, si può correttamente distribuire il tempo e passare alcuni cerchi” per concludere con il sensazionale: “la mia cosa graziosa di piu diventa piu GRANDE e POTENTE che avevo nella gioventù” che ricorda tanto la graziosa tazza di tè che gli alunni settenni offrono talvolta ad una disperata maestra di inglese.

Ora, come il docente di marketing Philip M. Parker ci insegna, se un’azienda che vuole realizzare un affare si presenta come un analfabeta, non è di nessuna affidabilità e nessuno ordinerà mai i suoi prodotti nonostante “L’imballaggio modesto come anche il pagamento” o “Nessun’ lunga attesa – la consegna durante 2-3 giorni.”

E la responsabilità del probabile insuccesso mi pare sia tutta da attribuire al fatto che questa azienda si sia affidata ad un software di traduzione per raggiungere i suoi potenziali clienti italiani.

Le macchine, quindi, pare non siano in grado di realizzare un’operazione relativamente banale come il passaggio di un testo semplice da una lingua ad un’altra. Il professor Parker, tuttavia, sostiene che le macchine siano in grado di fare di più e meglio: assemblare libri. E in tempi di ripiegamento del pensiero creativo questo è un segnale preciso che guardiamo con la speranza dei contemporanei di una qualsiasi crisi: all’interno della parabola discendente opera sempre l’impulso di una nuova fase. Il fatto che noi non si sia in grado di riconoscerla è poco importante. Nell’attesa, curiosando nella biblioteca del professor Parker, per chi si fida, troveremo anche diversi vocabolari e persino un dizionario siciliano – inglese che costa meno di 30 dollari. Che cosa graziosa!


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