Grillo’s demolition /La satira di Crozza al soldo della Rai

Abbiamo sempre nutrito simpatia per Maurizio Crozza, showmen della televisione pubblica, ospite fisso della trasmissione Ballarò di Rai Tre. Difficile non ridere delle sue battute. Il suo humour non è però esente dai suoi sponsor, ovvero da chi lo paga per comparire in Tv. 

Già al festival di Sanremo, la sua scenetta su  Silvio Berlusconi, aveva fatto insorgere il Pdl e non solo, come ci ha raccontato Il Fatto Quotidiano. Ma, poiché, il Cavaliere, è, se pensiamo ai suoi governi,  alquanto indifendibile, la cosa, tutto sommato, è passata un po’ in sordina.

Stasera però Crozza, su Rai Tre, ospite di Ballarò, volente o nolente, mette nero su bianco la sua fonte di reddito: la  Rai. Realtà controversa completamente in mano ai partiti agonizzanti della Seconda Repubblica, gli stessi che hanno preso una batosta colossale alle ultime elezioni politiche.

Per ovvie ragioni, questi partiti, stanno facendo di tutto per demolire la volontà popolare che ha indicato nel Movimento 5 Stelle il partito più votato d’Italia.

Crozza sta al gioco dei poteri morti. E, con una retorica puzzolente, tipica dei radical chic, sfotte in maniera subdola i grillini. Prendendo in giro i deputati del Movimento 5 Stelle per i lavori che svolgono nella vita reale:

“Ciao sono un sommelier e voglio occuparmi di agricoltura”. “Ciao ho sempre lavorato in un negozio ma voglio occuparmi di diritti civili” recita Crozza, nei panni di qualche neo-parlamentare M5S, sottolineando  con snobbismo sconcertante, quasi classista i mestieri e l’inesperienza dei neo- deputati grillini rispetto a temi ‘altolocati’

Vorremo solo dire a Crozza che i cittadini italiani, come dimostra il voto delle ultime politiche, hanno piene le tasche di lestofanti e affaristi di provata esperienza, di intellettualoidi borghesi di finta sinistra. E che preferiscono affidare a gente normale, più simile a loro, la gestione della Res Publica. La società civile al comando. Che poi svolgano, o abbiano svolto  lavori umili, non ci sembra un buon motivo per considerarli indegni di rispetto. That’s it.

Crozza pensi al suo stipendio, gli italiani penseranno gli italiani. Hanno dimostrato di saperlo fare. Alla faccia di una oligarchia finanziaria targata Ue e  protetta dai vecchi partiti, padroni della Rai, che sta facendo di tutto per demolire il fenomeno del Movimento 5 Stelle.

Se poi è Rai 3, beh il quadro è più chiaro. Non è forse il Pd il partito che ha perso il maggior numero di voti in favore di Grillo?  Invece di una sana autocritica, l’attacco delirante…

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