Un Giro d’Italia con così tanti successi da parte di corridori provenienti dal continente australiano non si era mai visto, un vero e proprio dominio. Fin dalle prime tappe la bandiera australiana ha sventolato più volte, come per Matthews, che è stato per una settimana leader del Giro, o come per Evans, che da qualche giorno porta sulle sue spalle la Maglia Rosa, passando per la vittoria di ieri di Rogers nell’undicesima tappa da Collecchio (Parma) a Savona.
Tappa che nelle prime tre ore è stata molto movimentata: i corridori non sono riusciti ad organizzarsi per creare una fuga giusta, fino a quando un gruppo composto da Bongiorno e Barbin (Bardiani-CSF), Moser (Cannondale), Mourey (Fdj), Monsalve (Neri-Alé), Quemeneur, Sicard e Thurau (Europcar), Preidler (Giant-Shimano), Moreno e Vorganov (Katusha), Deignan (Sky), Roche e Rovny (Tinkoff-Saxo) è riuscito a staccarsi e condurre la gara in testa.
Ma quando giunti sulle strade litoranee della Milano Sanremo, la Androni Venezuela, che per la prima volta non aveva corridori in fuga, sgretola con landatura il vantaggio dei battistrada (massimo di 5) riportando il gruppo a ridosso degli attaccanti fino alla salita di Naso di Gatto, quando al comando passano la BMC e OmegaPharma-QuickStep, che velocemente hanno ricucito lo strappo, andando a riassorbire gli attaccanti a 24 chilometri dal traguardo. Una volta entrati nei 20 chilometri finali, dal gruppo si è distaccato, proprio in discesa, laustraliano Michael Rogers (Tinkoff-Saxo), che in breve tempo ha guadagnato 20 sugli inseguitori e nei chilometri successivi il suo margine è salito, fino a superare i 40 sul gruppo, che privo di squadre organizzate, è riuscito solo ad avvicinarsi, ma nulla ha potuto.
Per Rogers un bellissimo arrivo in solitaria, nel quale ha potuto godere appieno del prestigioso successo; a seguire Geschke ha battuto Battaglin in volata a +10, Brambilla quinto, Moser sesto, Rabottini ottavo,mentre purtroppo vittima di una caduta Ulissi a +431.
La corsa rosa prosegue con la 12/esima frazione, una delle più attese: la cronometro dei vini, 41,9 chilometri da Barbaresco a Barolo che modificherà di certo la classifica generale.
CLASSIFICA DI TAPPA:
CLASSIFICA GENERALE:
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