Gli agenti del commissariato di Brancaccio sono intervenuti nel noto locale in corso dei Mille dopo una segnalazione ricevuta al numero unico per le emergenze. Al loro arrivo, alcuni presenti - tra cui dipendenti - hanno provato a scappare
Gestore di un bar denunciato per diffusione epidemiologica È positivo ma va nella sua rosticceria. Multa di 18mila euro
Diffusione epidemiologica aggravata. È questo il reato per cui la polizia ha denunciato in stato di libertà un cittadino palermitano, gestore di un bar-rosticceria che ha violato la quarantena e, nonostante fosse positivo al Covid-19, è andato a lavoro nel suo locale. Al titolare è stata elevata una sanzione per un importo di circa 18mila euro.
Gli agenti del commissariato di Brancaccio, a seguito di una segnalazione arrivata al numero unico per le emergenze, sono intervenuti in un noto bar-rosticceria di corso dei Mille. Al loro arrivo, i poliziotti hanno notato che un gruppo di uomini – tra cui dipendenti della rosticceria – hanno provato a scappare. Bloccati, cinque uomini sono stati identificati e hanno dichiarato di essere al loro primo giorno di lavoro.
Dai successivi accertamenti e riscontri, anche da quelli forniti dai presenti, si è accertato che il gestore, fino a pochi muniti prima, era presente. L’uomo, che ha violato l’isolamento, è stato denunciato per la mancata osservazione dell’ordine di quarantena imposto per evitare la diffusione del virus. I poliziotti hanno intimato la chiusura dei locali per l’effettuazione della sanificazione con il rilascio di apposita certificazione.
Tornati l’indomani per i controlli, i poliziotti – insieme al personale della polizia municipale, dell’Asp e dell’ispettorato del lavoro – hanno accertato che la ditta non aveva osservato alcune norme igienico-sanitarie. Per questo è stata erogata una sanzione amministrativa di 2000 euro. È emerso inoltre che non erano state regolarizzate le attività lavorative di nove dipendenti, per cui è stata elevata una sanzione di 16.200 euro con diffida a regolarizzare il personale non in regola per un periodo minimo di tre mesi.