Carmen ha 27 anni e ha scelto di fare lo stage in Germania. Un'opportunità in più per perfezionare la propria formazione, che però al momento si è rivelato un tranello. La Regione ha usato le risorse per pagare i corsi fatti in Sicilia. Miccichè rassicura: «Poche settimane e saldiamo tutti gli arretrati»
Garanzia Giovani all’estero, tirocini mai pagati «Da mesi fuori a spese nostre, forse molliamo»
Come si dirà fregatura in tedesco, portoghese o fiammingo? A chiederselo, in questi giorni, sono una decina di giovani siciliani da qualche mese all’estero per svolgere i tirocini legati al programma Garanzia Giovani, il piano di inserimento nel mondo del lavoro per i giovani under 29. Il progetto – già al centro di numerose polemiche per la difficoltà della Regione nel reperire la liquidità necessaria a garantire la copertura degli stage, attivati in numero superiore a quello sostenibile dal finanziamento originario – prevede infatti la possibilità di svolgere l’attività formativa in un paese europeo diverso dall’Italia.
Fin qui un’opportunità sicuramente affascinante, data dall’entrare in contatto con realtà lavorative diverse, potendo anche migliorare la conoscenza delle lingue straniere. I problemi per i tirocinanti, però, si sono presentati quando sul conto corrente di ognuno di loro non è stata accreditata alcuna indennità. Né i famigerati 500 euro mensili previsti per chi fa lo stage in Sicilia, né tantomeno il contributo aggiuntivo previsto dal bando e commisurato alla qualità della vita del paese ospitante. In altre parole, un aiuto in più per chi si trova a doversi mantenere in una nazione straniera, affrontando spese extra.
Il motivo, anche in questo caso, sembrerebbe essere la mancanza – almeno per il momento – di risorse finanziare, per far sì che l’Inps – l’ente che si occupa di emettere i pagamenti per conto della Regione – eroghi le indennità previste. «Insieme a diversi miei colleghi viviamo in uno stato di profondo disagio – racconta Carmen, 27enne che ha deciso di svolgere il tirocinio in Germania -. Dopo quasi cinque mesi di soggiorno all’estero non abbiamo ancora ricevuto nessuna indennità di pagamento e ci ritroviamo in serie difficoltà sia a livello economico sia con le aziende che ci stanno ospitando, che si trovano a che fare inevitabilmente con persone preoccupate, che non sanno se mollare».
Davanti a questi ritardi, i ragazzi hanno cercato di saperne di più, chiedendo a Send, l’ente di formazione palermitano che si è occupato della promozione dei corsi all’estero. «La situazione dei tirocinanti la conosciamo bene – dichiara una responsabile -. Abbiamo mandato al centro per l’impiego Eures i loro registri, passo propedeutico per l’emissione dei mandati di pagamento. Però a quanto pare la Regione non ha al momento i soldi per pagare le indennità».
La causa di tutto starebbe nella scelta degli uffici regionali di attingere dal finanziamento previsto specificatamente per i tirocini all’estero per recuperare le risorse necessarie a pagare gli stage regionali e cercare così di sedare le polemiche per i migliaia di casi di ritardi. Con la conseguenza, però, di svuotare la linea di finanziamento per le attività transnazionali. «Così ci hanno spiegato gli uffici, ma si tratta di una scelta inaspettata – continua la referente di Send -, se noi siamo andati in Sicilia a promuovere questi tirocini è perché eravamo stati rassicurati del fatto che esistevano risorse specifiche per 400 tirocini da fare all’estero. Un finanziamento di circa 2 milioni, che adesso viene a mancare, nonostante noi abbiamo attivati appena una decina di stage».
Secondo Send, il rischio adesso per i tirocinanti – quelli già partiti e quelli che lo avrebbero voluto fare – non è solo economico. «Garanzia Giovani è un progetto che si rivolge a giovani che al momento dell’adesione si trovano senza un lavoro né un corso di studi, ragazzi che spesso sono demotivati dal contesto generale – spiega l’esperta -. Riservare loro questo genere di sorprese può soltanto disincentivarli ancor di più». E come se non bastasse, a creare confusione ci sarebbe stata una cattiva comunicazione tra gli enti interessati, al punto che c’è chi adesso pensa che in ogni caso gli verrà corrisposto meno di quanto pattuito. «Pochi giorni fa ci è addirittura arrivata la notizia non ufficiale, secondo cui i nostri pagamenti sono stati bloccati dall’Inps perché le somme vengono reputate troppo alte – racconta Carmen -. Questa tesi ha dell’incredibile, in quanto le somme dell’indennità per la mobilità internazionale sono state predisposte a suo tempo dagli enti preposti».
Chi prova a dare rassicurazione – in un momento in cui però ai proclami sembrano poco seguire i fatti – è l’assessore regionale alla Formazione Gianluca Miccichè. Per il quale si tratterebbe soltanto di attendere qualche settimana ancora. «Abbiamo ricevuto la conferma che entro fine giugno verranno disposti i pagamenti per coprire i ritardi nell’erogazione delle indennità – fanno sapere dallo staff -. Il problema dell’attivazione in sovrannumero dei tirocini c’è stato ed è precedente all’insediamento di Miccichè. Adesso, però, il ministero, dopo aver inviato i primi 22 milioni di euro per saldare la prima tranche, dovrebbe a breve completare il trasferimento di risorse». Nella speranza che nel frattempo i ragazzi che all’estero sono andati per migliorare la propria formazione non scelgano di mollare. Non solo lo stage, ma anche la stessa Sicilia.