«Sicuramente ci avrebbe insultati ironicamente prendendo in mano questo libro». Non fa fatica a immaginare la reazione che avrebbe avuto Franco Battiato, sfogliando Battiato l’alieno, Alessio Cantarella che insieme a Maurizio Di Bona ha realizzato questa biodiscografia disegnata del cantautore originario di Milo, in provincia di Catania. Una raccolta di memorie, storie e aneddoti presi in prestito dal documentario Tra cento miliardi di ricordi che lo stesso Cantarella ha realizzato come omaggio all’artista poco dopo la sua morte. «Circa un anno fa, dopo avere visto quel documentario – racconta Cantarella a MeridioNews – Maurizio Di Bona mi ha chiamato: aveva già pronte una cinquantina di vignette su Battiato e mi ha proposto di mettere insieme le due cose». Disegni che danno forza ai ricordi tramite le parole di chi Battiato lo ha conosciuto e vissuto. Da Mario Venuti a Antonella Ruggero e Umberto Broccoli e anche Tea Falco, Elvira Seminara, Pippo Pollina, Kumi Watanabe e Andy Luotto.
Un racconto da cui viene fuori un Battiato inedito, alieno appunto. «Le sue biografie – sottolinea Cantarella che ha avuto con il cantautore un rapporto privilegiato – spesso sono scritte come fossero agiografie e lo descrivono come fosse stato un santone. Invece – aggiunge – Franco Battiato era una persona leggerissima che viaggiava qualche centimetro più alto della terra. Non si offendeva mai delle battute, anche perché era il primo a farle». E, infatti, proprio da una battuta sarebbe iniziato il rapporto tra il cantautore e l’ingegnere informatico catanese che, all’epoca, aveva solo 16 anni. «Mi ero appassionato alla sua arte e alla sua musica fin da ragazzino con mio padre che, in macchina, ascoltava sempre e solo l’album L’imboscata». Con i testi conosciuti perfettamente a memoria, è nel 2001 che avviene il primo incontro tra Cantarella e Battiato, a Giarre durante la serata di consegna della Giara d’argento, un premio per i siciliani che si sono distinti nel mondo. «Mi sono avvicinato timidamente e ho detto che avevo tutti i suoi dischi. “E quanti soldi fai spendere a tuo padre?“, è stata la sua risposta in dialetto che ha sciolto subito il ghiaccio». Da quella battuta è nato poi un rapporto diventato confidenziale.
Un anno dopo è il caso che li fa incontrare di nuovo, questa volta a Catania in una libreria. «Mi sono avvicinato e ho chiesto se si ricordasse di me – racconta Cantarella – e Battiato mi rispose: “Certo che mi ricordo, mi facisti na testa tanta“». Ancora una battuta a cui segue anche l’invito per il concerto del giorno dopo al castello di Donnafugata a Ragusa. Da lì poi il contatto con Manlio Sgalambro, con cui Cantarella ha collaborato per oltre 12 anni curando sito e profili social, e il coinvolgimento come comparsa in alcune scene del film di Battiato Niente è come sembra. E, nemmeno Battiato alieno è come sembra. In questo libro (pubblicato da Mimesis edizioni nella collana Il caffè dei filosofi con la prefazione di Syusy Blady), Franco Battiato viene raccontato per ricordi e immagini ma spogliato da quell’aura da guru serioso con cui spesso è stato presentato. «Abbiamo voluto rendere omaggio all’uomo geniale con un’indole autoironica e divertente che – conclude l’autore – ancora in pochi conoscono».
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