La magistratura catanese ha aperto un'inchiesta sull'invio delle email elettorali agli indirizzi dell'ateneo. Ipotizzato l'illecito di dati personali. Fiducia nella magistratura sia da parte dell'Università che del Movimento studentesco, che non vuole che Daniele Di Maria - figlio della candidata Udc Maria Elena Grassi e mittente dei messaggi - venga trasformato in un capro espiatorio. Intanto il direttore amministrativo dell'Ateneo Maggio rassicura: «I dati sensibili degli studenti non risultano essere stati mai violati»