Il jolly offensivo arrivato ad agosto in prestito dal Bologna rivive le emozioni legate all'acuto vincente intonato martedì al Cabassi in occasione del successo dei rosanero contro gli emiliani: «Dedico il gol a mia madre scomparsa qualche settimana fa». Sul possibile ballottaggio con Trajkovski: «Anche se gioca al mio posto sono felice perché può dare molto al Palermo»
Falletti, a Carpi il primo gol con il Palermo «Una rete utile per me e per la squadra»
Liberatorio è un aggettivo che, a proposito di un gol, si adatta meglio alla psicologia di un giocatore che vive per segnare e che soffre l’astinenza dal gol. Non è il caso di Falletti anche se la sua prima rete con la maglia del Palermo, siglata martedì al Cabassi in occasione della gara vinta con il Carpi, ha avuto ugualmente un notevole peso specifico. Per la squadra, che grazie al diagonale di destro dell’italo-uruguaiano ha sbloccato l’incontro dopo sei minuti, e per se stesso. Alle prese con un momento delicato nell’ambito della sfera privata: «Dedico il gol a mia madre scomparsa qualche settimana fa – ha dichiarato il numero 20 rosanero nel corso della conferenza stampa odierna al Tenente Onorato – è stata una rete importante. Che mi dà fiducia e che mi spinge a continuare a fare bene. Certamente volevo segnare ma non aspettavo questo gol con trepidazione perché non sono un bomber. La mia priorità è quella di dare il massimo per il bene della squadra. E’ stato un gol utile per me ma anche per il gruppo ed è questo ciò che conta perché è giusto ragionare sempre in termini di collettivo».
La voglia di anteporre il noi all’io si evince anche nel momento in cui il jolly offensivo arrivato ad agosto in prestito dal Bologna si pronuncia sul possibile ballottaggio con Trajkovski: «Siamo giocatori diversi. Non ci sono dualismi: gioca l’uno o l’altro è la stessa cosa. Anche se è lui a scendere in campo al mio posto io sono felice perché so che è un ottimo giocatore e che può fare grandi cose per il Palermo». La coesistenza tra il macedone e il venticinquenne italo-uruguaiano, che martedì ha interrotto un digiuno che durava dalla sfida Bologna-Genoa 2-0 dello scorso 24 febbraio, è uno dei temi principali della vigilia della gara interna con il Cosenza in programma sabato pomeriggio: «Affrontiamo una squadra che ha come obiettivo la salvezza e che farà il possibile per vincere a Palermo ma noi vogliamo continuare a dimostrare di essere forti e di avere le carte in regola per lottare fino alla fine per salire in A».
Obiettivo alla portata se la squadra riuscirà a mantenere l’andatura con la quale sta viaggiando adesso. La cura Stellone sta facendo effetto e autorizza un certo ottimismo: «Differenze con il tecnico precedente? Sono allenatori diversi e ognuno ha il suo modo di gestire la squadra. Con Tedino abbiamo disputato qualche partita ‘così così’ e da questo punto di vista il cambio di allenatore è stato importante ma la nostra mentalità non è mai cambiata. Anche alle dipendenze di Tedino davamo il massimo e adesso facciamo la stessa cosa, consapevoli che non bisogna mollare mai e che si deve dare sempre il cento per cento per raggiungere l’obiettivo prefissato». Il secondo posto in classifica può essere un punto di partenza importante: «Stare lassù è una sensazione bellissima ma il campionato di B è lungo e può riservare delle sorprese. Speriamo di rimanere ai vertici e di essere nelle condizioni di lottare per il primo posto fino alla fine». Missione che, con un compagno di viaggio come il pubblico del Barbera, potrebbe essere meno impegnativa: «Obiettivamente non è il massimo vedere uno stadio così grande con pochi tifosi ma sappiamo che la gente è dalla nostra parte e che sarà al nostro fianco fino all’ultimo».