La giornata di ieri sembra avere definito la composizione delle liste nei due partiti di centrodestra. In Forza Italia ancora da dirimere la disputa tra Giuseppe Milazzo e Giovanni La Via. Gli autonomisti, intanto, si tengono le mani libere dopo il divorzio dai meloniani
Europee, nella Lega Attaguile beffa in volata Cantarella Fratelli d’Italia accoglie un secondo uomo di Musumeci
Ritorni di fiamma, adesioni dell’ultima ora e attese. Alla vigilia della scadenza dei termini per presentare le liste dei candidati alle elezioni europee, il panorama in Sicilia – dove si voterà nella coalizione Isole, di cui fa parte anche la Sardegna – è frastagliato e ricco di sorprese. Non tanto per come potrebbe cambiare la geografia politica tra Bruxelles e Strasburgo, quanto su come ciò potrebbe incidere negli equilibri interni ai singoli partiti. Se grillini, centrosinistra – Partito democratico e Più Europa – e il nuovo cartello della Sinistra hanno già ufficializzato i nomi, ore convulse si registrano nel centrodestra. Dove non sono mancati i colpi di scena.
Il più importante è quello in casa Lega. Il Carroccio che vuole stravolgere l’Unione europea in Sicilia avrà anche le sembianze del 72enne Angelo Attaguile. Il politico di Grammichele ha superato alle ultime curve l’assessore catanese Fabio Cantarella, da mesi dato in rampa di lancio. Una chiamata, quella dell’ex deputato nazionale, arrivata direttamente da Roma e a dispetto di una fase in cui il suo ruolo nel partito sembrava sempre più marginale, tra il coinvolgimento nell’inchiesta di Termini Imerese sulle Regionali, l’accantonamento da co-coordinatore nell’Isola e la sconfitta sull’altare alle Politiche. «Sono un uomo di partito che ha continuato a lavorare. Lo si può fare seriamente anche senza finire con costanza sui giornali – commenta, quando ancora l’ufficialità della candidatura deve arrivare -. Di recente mi è stata fatta questa proposta. Non me lo aspettavo, ma l’ho accolta con la passione di sempre per il bene della Lega, che per primo ho portato in Sicilia con il progetto Noi con Salvini. Cose da fare in Europa per la nostra isola non ne mancano». L’ultimo volo nella Capitale, Attaguile l’ha fatto nel fine settimana. «Ci vado spesso, ma al di là di questo con i vertici sono sempre in contatto. Con Giorgetti ma anche con lo stesso Matteo (Salvini, ndr) ci sentiamo di frequente», sottolinea.
A dovere cedere il passo, come detto, sarà Cantarella. Le conferme, rigorosamente a microfoni spenti, sono arrivate ieri da più parti e latitudini. «Non decido io, da uomo di squadra seguo le decisioni del partito», ha chiosato l’assessore etneo, che in passato di Attaguile è stato addetto stampa. Ultimamente, però, il rapporto tra i due era andato in pezzi. In casa Lega gli altri posti in lista saranno occupati da Salvini, dal consigliere comunale palermitano Igor Gelarda e poi dall’ex candidata sindaca di Licata Annalisa Tardino, da due sardi, e infine da un nome femminile che dovrebbe arrivare dalla Sicilia orientale. «C‘è grande attesa e fiducia, abbiamo seminato bene in questi mesi, speriamo di raccogliere i giusti frutti», commenta l’ex grillino, sempre più in prima linea fra i salviniani di Sicilia.
L’altro spunto di interesse proviene da Fratelli d’Italia. Il partito di Giorgia Meloni, dopo l’accordo sfumato con gli autonomisti, è stato costretto a rivedere le scelte. La principale novità riguarda la presenza in lista di un secondo uomo di Nello Musumeci. Dopo il passo in avanti di Raffaele Stancanelli – che ha accettato la candidatura nonostante l’appello del governatore a restare neutrali – a candidarsi è anche Francesco Rizzo, avvocato già candidato sindaco di Lipari. «La mia vicinanza al presidente Musumeci resta intatta. Lo è adesso e lo sarà anche dopo il voto – dichiara -. Questa scelta non nasce all’interno di Diventerà bellissima, ma è frutto dell’accordo con il Movimento nazionale per la sovranità (la formazione di cui è segretario l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, ndr) di cui sono dirigente». La lista di FdI nelle Isole sarà completata con Giorgia Meloni, nelle vesti di capolista, la deputata Carolina Varchi, il consigliere comunale palermitano Francesco Scarpinato, l’ex consigliera di circoscrizione di Messina Maria Fernanda Gervasi, un sardo e il sindaco di Avola Luca Cannata.
Chi invece ha vissuto la giornata di ieri nell’attesa che si facesse sera sono stati gli esponenti di Forza Italia. Il nodo sull’ottavo nome – se il deputato regionale Giuseppe Milazzo o l’eurodeputato uscente, nonché azzurro di ritorno dopo l’esperienza alfaniana, Giovanni La Via – è finito tra le mani di Silvio Berlusconi, chiamato a sedare una vera e propria guerra intestina al partito. L’esito della disputa potrebbe infatti condizionare la gestione futura di FI in Sicilia e vede principali interessati da una parte Gianfranco Miccichè e dall’altra il sindaco di Catania Salvo Pogliese.
Chiuso il cerchio, per i forzisti ci sarà l’esigenza di avviare subito la campagna elettorale e la ricerca di un consenso in vista di una tornata elettorale che si annuncia particolarmente difficile. Un contributo potrebbe arrivare dall’esterno. Il gruppo che ha in Raffaele Lombardo il punto di riferimento, dopo la rottura con Fratelli d’Italia nonostante la presenza di Stancanelli, ha annunciato di volere attendere l’ufficializzazione delle liste per decidere chi sostenere. Proprio il senatore ex An aveva fatto da ponte fra meloniani e autonomisti, ma adesso sembra essersi rassegnato: «Con Lombardo siamo stati insieme a scuola, ma in questi giorni ho scambiato solo qualche messaggio senza insistere», dice Stancanelli. Prudenza dai lombardiani: «Chiaramente guarderemo al centrodestra e dunque a Forza Italia o alla Lega – commenta il deputato regionale Carmelo Pullara -. Ma dato ciò che sta accadendo a livello regionale nei due partiti, l’accordo va fatto con i vertici nazionali. Bisogna parlare con Berlusconi e Salvini».