Una soffiata è servita agli agenti per intercettare cinque panetti di droga, in arrivo dalla Calabria. A svelare i rapporti tra chi la trasportava e chi avrebbe dovuto riceverla, le conversazioni su WhatsApp. All'interno delle quali, dopo le prime perquisizioni, si sono inseriti anche gli uomini dell'Antidroga. Guarda le foto
Droga, sequestrati 5,5 chili di cocaina e 43mila euro Polizia a trafficanti via sms: «Venti minuti e sono da te»
Dalla Calabria a Catania con un carico di cinque chili e mezzo di cocaina. Del valore, già prima di finire sul mercato, di 43mila euro. A fermare la transazione, la squadra mobile etnea che, dopo una soffiata ricevuta, è riuscita a ricostruire i passaggi attraverso i quali la droga sarebbe arrivata nel capoluogo etneo. A portarla erano Paola Vittoria Crea (39 anni) e Giovanni Giorgi (43 anni, pregiudicato), con l’obiettivo di consegnarla ai fratelli Walter e Andrea Giovanni Buscema, rispettivamente 23 e 25 anni. Sono accusati, in concorso tra loro, di trasporto, detenzione, cessione e acquisto di sostanze stupefacenti.
La soffiata alla base dell’operazione era piuttosto dettagliata: nella mattina del 26 giugno sarebbero arrivati a Catania Giovanni Giorgi e una donna, che avrebbe viaggiato da sola su una Fiat Croma grigio metallizzato, all’interno della quale sarebbe stata nascosta la droga. Gli investigatori hanno quindi accertato che Giorgi aveva a disposizione una Renault Captur intestata alla moglie, che avrebbe potuto essere usata per seguire a distanza la Croma. Le supposizioni si sono poi rivelate fondate.
Dalle prime ore del mattino di ieri, il personale della squadra mobile era appostato al casello di San Gregorio. Dove, dopo alcune ore, è arrivata la Fiat Croma guidata da Paola Vittoria Crea, seguita dalla Renault Captur guidata da Giorgi. È stato in seguito alla perquisizione che all’interno del veicolo Fiat sono stati ritrovati, nascosti sotto al sedile anteriore, cinque panetti di cocaina da più di un chilo ciascuno. A svelare il collegamento tra Crea e Giorgi ci ha pensato la conversazione intavolata dai due su WhatsApp, il servizio di messaggistica online su cui Giovanni Giorgi era registrato con lo pseudonimo Scarface.
Su un secondo cellulare, invece, Giorgi conversava con Walter Buscema. A quel punto, gli investigatori hanno inviato a quest’ultimo un messaggio: «Buongiorno, 20 minuti e sono da te». E il 23enne replicava: «Ok». A questo punto, usando la Renault, gli agenti del nucleo Antidroga sono andati a casa dei fratelli Buscema e, arrivati lì sotto, gli hanno scritto: «Mi apri?». Secondo quanto riferisce la squadra mobile, Buscema si sarebbe affacciato e, riconoscendo la macchina di Giorgi, avrebbe aperto il cancello automatico che dava accesso ai garage.
Entrati in casa, gli agenti hanno trovato e sequestrato 43mila euro in contanti. Che sarebbero stati l’acconto per l’acquisto della cocaina. Tutte le persone coinvolte sono state arrestate e trasferite nel carcere di piazza Lanza.