Di principi e rane, l’ultima fiaba Walt Disney

Un principe venuto da lontano e una principessa da sposare, maghe, stregoni e ranocchie ballerine sono gli ingredienti del nuovo successo Disney “La principessa e il ranocchio” che, nell’era del 3d, fa un tuffo nel passato con una favola romantica di ambientazione in parte metropolitana, in parte fiabesca, interamente disegnata a mano.

Il bel principe Naveen arriva a New Orleans in cerca di jazz. Qui incontra l’Uomo Ombra, uno stregone voodoo, che con l’inganno lo tramuta in una rana per rubargli l’aspetto, sposare la principessa e conquistare l’intera città. Figlia di una sarta, Tiana invece non vanta nessun titolo reale e sarà una serata di gala e qualche equivoco di troppo a catapultarla in un’inspettata avventura. Il principe ranocchio, infatti, la scambia per la bella erede al trono e le chiede di porre fine al suo incantesimo. Come in ogni favola che si rispetti, l’antidoto al sortilegio è uno solo: la principessa dove baciare il ranocchio. Nonostante la riluttanza iniziale, Tiana si decide a farlo ma, non essendo una principessa, appena le sue labbra sfiorano quelle del mostriciattolo verde e viscido al suo cospetto, si verificherà un’insolita magia: ancora anfibio saltellante lui, anche la bella “principessa” diventerà ranocchia. I due saranno costretti a rifugiarsi nella palude e, con non poche difficoltà, fuggiranno dagli spiriti malefici scatenati, nel frattempo, dall’odioso stregone.

Il resto della storia si svolgerà sulle sponde del Mississipi dove, tra nuovi incontri e magiche sorprese, i due troveranno la compagnia di molti altri personaggi. A ritmo di jazz l’alligatore Louis che suona la tromba e la lucciola Ray, instancabile guida e amico fidato, li accompagneranno verso la scoperta dell’amore. Il risultato è la storia di un principe e di una principessa dalle insolite sembianze, un po’ viscidi forse ma incredibilmente divertenti.

Per nula simile, i due protagonisti non si sarebbero mai incontrati se non costretti dagli eventi nella condizione di rane. Svampito bamboccione, indolente e immaturo, Naveen non muove un passo senza che il fido vassallo consigliere gli dica cosa fare. E’ in cerca di una ricca moglie da sposare dopo che la famiglia, constatata la sua inconcludenza, lo ha spodestato. Tiana, invece, è una bella, intelligente, risoluta e determinata ragazza che lotta per realizzare quello che era il desiderio del padre: un lussuoso ristorante in città. Sarà nel mondo animale che i due scopriranno la forza dei sentimenti, quelli più semplici e puri: la passione per un sogno, l’amicizia, la fiducia, l’amore. Uno scenario d’eccezione, le acque del Mississipi diventeranno magica cornice per momenti romantici e insidiosi pericoli allo stesso tempo.

La Disney torna nelle sale con un capolavoro natalizio per grandi e piccini, ricco di messaggi importanti, tanti riferimenti ai cartoon del passato e qualche novità. Tiana è, infatti, la prima principessa di colore che, viva l’interculturalità, non può che rappresentare al meglio il valore dell’uguaglianza, della parità dei diritti e l’importanza dell’integrazione. Avvincente, ironico e romantico, sulle note del migliore jazz americano, “La principessa e il ranocchio” rappresenta una di quelle fiabe senza tempo che, come Biancaneve, La Sirenetta o Cenerentola, nemmeno le migliori rivisitazioni 3d potranno mai surclassare.  

 
 


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