Sono rientrati in Italia per un breve periodo, giusto il tempo di trasferire la residenze nei propri paesi di origini – Sciacca, Menfi e Sambuca di Sicilia – e chiedere all’Inps l’assegno sociale. Poi sono tornati dove in realtà vivono da decenni: Argentina e Venezuela principalmente, dove avrebbero speso i 500 euro erogati ogni mese.
La Guardia di finanza, coordinata dalla Procura di Sciacca, ha notificato oggi 35 avvisi di garanzia ad altrettanti indagati, residenti ufficialmente nei tre Comuni dell’Agrigentino. Sono accusati di aver truffato l’Inps perché non avevano diritto di ricevere la pensione sociale. Una truffa che, secondo le Fiamme gialle, ammonta a quasi 2 milioni e 200mila euro. Soldi per cui la Procura ha già attivato le procedure di recupero.
Gli investigatori hanno verificato la posizione di oltre 1.400 persone che ricevono l’assegno sociale, scoprendo quello che definiscono «un diffuso sistema di frode ai danni dell’Inps». Tra i casi illeciti emersi, c’è anche quello della figlia di un uomo defunto che non ha dichiarato la morte del padre per continuare a incassare i 500 euro mensili che, sottolinea la Finanza, «veniva già corrisposto illecitamente al padre».
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