Da Tunisia a Sicilia, traffico di migranti su motoscafi Un italiano guida il gruppo, cinquemila euro a viaggio

Dalle spiagge della Tunisia alla costa trapanese, in particolare Marsala e Mazara del Vallo, al costo di quasi cinquemila euro. I carabinieri di Agrigento hanno smantellato un gruppo, guidato da un italiano, impegnato nell’organizzazione di viaggi in motoscafo per far entrare clandestinamente migranti in Italia. Quattro gli arrestati: Salvatore Calcara, 49enne di Sambuca di Sicilia; Marco Bucalo, 31enne di Menfi; Montasar Bouaich, 27enne tunisino; e Giuseppe Morreale, 48enne di Santa Margherita di Belice. Un altro indagato – Salvatore Occhipinti, 53enne di Marsala – è stato colpito da obbligo di dimora nell’operazione chiamata Caronte, scattata all’alba di oggi con l’impiego di 70 carabinieri tra Menfi, Sambuca di Sicilia, Santa Margherita del Belice (tutti paesi nell’Agrigentino), Marsala e Cesena.

Le indagini dei militari di Sciacca sono partite nel gennaio del 2017, a seguito della denuncia alla stazione di Menfi di un presunto furto di un gommone da parte di uno dei quattro indagati; dai primi accertamenti è emerso il sospetto che il mezzo fosse stato invece utilizzato per una delle traversate. Tramite pedinamenti e intercettazioni si è quindi scoperto che il gruppo criminale avrebbe portato a termine vari sbarchi, tra cui quelli del 2 gennaio 2017 e del 17 febbraio 2017, avvenuti nelle coste del Trapanese. 

Il ruolo di coordinamento sarebbe stato ricoperto da un italiano, che spesso si recava personalmente in Tunisia, imbarcandosi dal porto di Palermo o direttamente dall’aeroporto del capoluogo siciliano, per poter gestire meglio l’organizzazione dei viaggi e prendere accordi diretti con i tunisinidel posto  compiacenti. Sull’imbarcazione, per ogni traversata, sarebbero state complessivamente trasportate da 12 a 15 persone, ciascuna avrebbe pagato da quattro ai cinquemila euro per coprire le 100 miglia che separano il porto tunisino di Al Huwariyah, il più vicino all’Italia, e le coste trapanesi. Ad ogni viaggio, quindi, l’organizzazione avrebbe ricavato fino a 75mila euro

A questi si aggiungono i guadagni derivanti dal contrabbando di sigarette: sui motoscafi venivano infatti trasportati anche circa circa 1600 stecche di sigarette, che, una volta smerciate al dettaglio in Italia, avrebbero fruttato circa 50mila euro a carico. Nel corso dell’operazione, i carabinieri hanno anche sequestrato due fuoristrada utilizzati dall’organizzazione come mezzi d’appoggio per il trasbordo dei tabacchi lavorati esteri.


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