Si terrà domani mattina, in videoconferenza, l’udienza di convalida del fermo di Piero Maurizio Nasca, il 52enne che, due giorni fa, con la propria auto alla zona industriale di Catania, ha investito due donne: la moglie 56enne Anna Longo che è rimasta ferita e un’amica della donna, Cetty De Bormida di 69 anni, originaria di Centuripe (in provincia di Enna) che è morta sul colpo nell’impatto. Stando a quanto ricostruito finora, i tre sarebbero arrivati insieme sul posto – vicino a una casa di riposo per anziani – dove poi l’uomo le ha travolte. Ancora in macchina, ha chiamato la polizia. La procura lo accusa di omicidio e tentativo di omicidio aggravati e disporrà l’incarico per l’autopsia sul corpo della vittima. L’udienza si terrà davanti alla giudice per le indagini preliminari Marina Rizza. Ai poliziotti che lo avevano fermato, Nasca aveva chiesto notizie sulle due donne, esprimendo compiacimento per la morte di Cetty de Bormida che riteneva fosse responsabile, a suo modo di vedere, di avere spinto la moglie a lasciarlo. «Ho centrato il mio obiettivo», sarebbero state le parole pronunciate dal 52enne.
Durante l’interrogatorio l’indagato ha confessato. A sentirlo è stata la sostituta procuratrice Valentina Botta, una dei magistrati del pool contro le violenze di genere coordinata dal procuratore Carmelo Zuccaro e dall’aggiunta Marisa Scavo che hanno disposto il fermo di Nasca. Lo stesso pool che sta seguendo il processo in cui l’uomo è imputato per violenza e maltrattamenti alla moglie, iniziato dopo le denunce del 2018 della donna e che avevano portato, nei suoi confronti, all’emissione da parte del questore di Catania del provvedimento dell’ammonizione. La prossima udienza è fissata per il 14 luglio. Nonostante l’avvio del procedimento, la donna era rimasta a vivere con il marito, con il quale era sposata da 25 anni, e nei confronti del quale, forse, aveva come un debito di riconoscenza per essersi preso cura degli otto figli che lei aveva avuto prima che iniziasse la loro relazione. Ad accusare subito il marito del femminicidio era stata la stessa Anna Longo, parlando con la polizia arrivata sul posto, prima di essere portata dal personale del 118 nell’ospedale San Marco di Catania per le ferite riportate dopo essere stata travolta dall’auto. Le sue condizioni di salute, al momento, sono considerate non gravi e stazionarie.
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