Ancora un blitz nei ristoranti etnei. Torna a colpire la task force voluta dal questore di Catania Salvatore Longo per accertare le condizioni igienico sanitarie dei locali e degli alimenti venduti, ma anche i contratti di assunzione dei lavoratori e la regolare occupazione del suolo pubblico. Sanzioni per circa 50mila euro e otto persone indagate è il bilancio del’ultima operazione.
Al ristorante La Siciliana, in viale Marco Polo, gli agenti e hanno trovato una lunga fila di formiche vicino al bancone degli antipasti a buffet e circa due chili di pesce privo di tracciabilità. Al titolare vengono anche contestate alcune modifiche strutturali apportate al locale, così come al ristorante Pepe Nero, in viale Ruggero di Lauria, sanzionato anche per la presenza di un lavoratore straniero, regolarmente assunto ma privo del permesso di soggiorno.
I controlli in città sono scattati anche per i bar: come Prestipino, in via Etnea, il cui laboratorio è stato chiuso a causa delle scarse condizioni igienico sanitarie, ma gli agenti hanno anche riscontrato lampliamento abusivo del triplo delloccupazione del suolo pubblico autorizzata e delle modifiche strutturali apportate al locale. Sanzionati invece solo per quanto riguarda loccupazione abusiva del suolo pubblico i bar Il Chioschetto e Antico Cafè di piazza Università, il Chatedrals bar di via Garibaldi, il bar Prestipino di piazza Duomo, nonché diversi rivenditori ambulanti di panini siti in piazza Spedini e piazza Raffaello Sanzio. Buone notizie invece per i bar Charmant, Savia e Spinella, tutti in via Etnea, puliti e in regola.
Ma i controlli sono scattati anche fuori città. Come al bar Centrale, in piazza Lucia Mangano a San Giovanni La Punta, dove sono stati sequestrati dentro al laboratorio numerosi alimenti scaduti e il proprietario è stato denunciato. Così come il proprietario del Ninnetti Night, in via Umberto a San Gregorio, per le precarie condizioni igienico sanitarie nelle quali venivano conservate gli alimenti e per delle modifiche non autorizzate al locale. Gli agenti hanno anche sequestrato circa 50 chili di carne rossa e bianca surgelata, indicata come fresca nel menu. Al ristorante Giardino di Bacco, in via Piave a San Giovanni La Punta, mancava invece la tracciabilità di circa due chili di tonno rosso e di atri prodotti.
Al controllo non sono poi sfuggiti nemmeno i chioschi. Come quelli all’interno della villa Pacini e in via Dusmet, sotto gli archi della Marina, i cui titolari sono stato denunciati perché allacciati abusivamente alla rete di energia elettrica e idrica del Comune etneo e perché occupavano sempre illegalmente il suolo con tavoli e sedie. Il primo circa 100 metri quadrati della villa, il secondo – che è stato sequestrato e rimosso – parte della strada pubblica.
Sanzionati e rimossi anche alcuni paninari: in piazza San Pio X, allinterno del parcheggio scambiatore di piazza Raffaello Sanzio e in via San Francesco La Rena. Stessa sorte è toccata a una rivendita ambulante di ghiaccio in via Dusmet. Per la panineria ambulante Don Bosco di San Giovanni La Punta è invece scattata la sospensione dell’attività non non per motivi igienici ma legati alla concessione. I controlli infine hanno riguardato pure il venditore ambulante di pesce Pazzo Pesca in via Acquicella porto – dove sono stati sequestrati diversi chili di pesce e frutti di mare – e il Villaggio Azzurro, allinterno dellOasi del Simeto, dove quattro persone sono state denunciate per furto di energia elettrica.
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