Trascorsi appena
tre giorni dall’ultimo dpcm il governo del presidente del Consiglio Giuseppe Conte valuta già nuove restrizioni. Una misura dettata dal continuo aumento dei contagi e dal contestuale record di tamponi effettuati. L’ipotesi di un nuovo lockdown tuttavia non è presa in considerazione. Più probabile l’istituzione di aree rosse circoscritte nei Comuni in cui c’è la presenza di focolai di contagio. Secondo l’ultimo monitoraggio del ministero della Salute, che copre la settimana dal 5 all’11 ottobre, in Italia sono presenti 4913 focolai attivi, di cui 1749 nuovi, cioè casi in cui è emersa la positività di almeno due persone tra loro collegate. In Sicilia le zone in cui c’è maggiore preoccupazione sono Sambuca di Sicilia, in provincia di Agrigento, e Galati Mamertino, nel territorio della provincia di Messina.
Nel primo Comune
i positivi sono 52 e negli ultimi giorni sono decedute due persone. A preoccupare è la situazione all’interno di una casa di riposo. La stessa che ospitava gli anziani che hanno contratto il virus. Il sindaco ha già emesso due ordinanze per cercare di limitare al minimo gli spostamenti dei suoi concittadini. L’ultima obbliga la chiusura delle attività commerciali già alle 18. Nel Comune di Galati Mamertino, poco meno di tremila abitanti nel cuore dei Nebrodi, i positivi hanno superato quota cento e la Regione ha già dichiarato l’area zona rossa.
«Alla luce della valutazione sull’andamento epidemiologico proporrò al presidente della Regione l’adozione di provvedimenti contenitivi per alcuni Comuni e aree caratterizzate da un numero elevato di contagi da Coronavirus», spiega l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza. «Entriamo – continua – in una fase dell’epidemia che deve ancora di più caratterizzarsi per la rapidità delle decisioni. Ai cittadini mai come in queste ore chiediamo di contribuire con la propria adesione ai protocolli di prevenzione del contagio».
«Al momento non c’è stato alcun pressing da parte del
comitato tecnico scientifico al governo. L’attenzione comunque resta alta e il comitato è pronto e disponibile a discutere uno o più problemi qualora il governo richiedesse una convocazione urgente». Spiegano all’Adnkronos il coordinatore Agostino Miozzo e il segretario Fabio Ciciliano. Tra le ipotesi al vaglio, quella di un coprifuoco a partire dalle 22, un po’ come avviene in Francia, e la didattica a distanza almeno per le scuole superiori.
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