«Chiederemo alla Regione Siciliana l’affidamento di tutte le opere Pie di Palermo. Le useremo per placare l’emergenza abitativa». Queste le parole del sindaco Leoluca Orlando durante il consiglio comunale straordinario che si è svolto ieri sera a Palazzo delle Aquile. Oggetto del consiglio: «i senzatetto di Palermo». Intanto una folta rappresentanza dei due comitati «Prendocasa» e «Lotta per la casa 12 luglio», insieme ai consiglieri della prima circoscrizione e qualche rappresentante dei Cobas, hanno esposto in piazza gli striscioni mentre i politici erano riuniti.
Il consiglio si è raggruppato a seguito di una richiesta esplicita di numerosi consiglieri comunali, tra cui Antonella Monastra che ha presentato in aula una mozione approvata dalla prima circoscrizione, che chiede la requisitoria dell’ex Convento delle Vergini di proprietà dell’ Arcidiocesi da parte del Comune di Palermo per fini abitativi.
«Se usiamo gli immobili requisiti alla mafia per l’emergenza abitativa, non capisco perché non dovremmo usare anche le opere Pie» ha detto il primo cittadino. «Alla fine dell’anno contiamo di assegnare 5 o 6 alloggi ai senzatetto. Tutto questo avviene pero’ attraverso un silenzio mortificante di tutte le altre istituzioni».
E proprio degli immobili requisiti alla mafia è il tema centrale dell’intervento dell’assessore al Bilancio, Luciano Abbonato presente ieri sera in aula, che fa una fotografia della situazione odierna delle strutture in consegna al comune di Palermo. «A Palermo su 1945 immobili sequestrati alla mafia, solo 497 sono stati affidati al comune. Nessuna azienda al momento c’è stata affidata su 270 presenti in lista. Per portare un esempio, l’immobiliare strasburgo, azienda sequestrata alla mafia, possiede 451 beni immobili ad oggi inutilizzati».
Presente al consiglio comunale di ieri, il leader del comitato dei senza tetto Lotta per la casa 12 luglio, Tony Pellicane: «L’affidamento delle opere Pie è uno degli impegni presi da Orlando durante lo scorso consiglio straordinario del 12 novembre. Il sindaco rispetti quella decisione e poi istituisca un nuovo organismo che abbia al suo interno anche le parti sociali». Presente anche Giuliana Spera del comitato PrendoCasa: «La nostra richiesta è di bloccare gli sgomberi e gli sfratti fino a quando non ci saranno soluzioni concrete che non possono essere contributo alloggiativo o la social housing».
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