Catania ha (finalmente) i regolamenti per Consulta per disabilità e retta delle case di riposo per anziani

Nonostante i problemi tecnici registrati ieri nell’aula di Palazzo degli elefanti, il Consiglio comunale di Catania ha approvato il regolamento della Consulta comunale per la disabilità. «Una cosa importante che il Comune prima d’ora non ha mai avuto e su cui abbiamo lavorato per più di due anni anche tramite il confronto con le associazioni, le parrocchie, i municipi e i sindacati», dichiara a MeridioNews il presidente Sebastiano Anastasi. Il regolamento proposto dalla commissione per le Pari opportunità, «mira a promuovere la piena cittadinanza e l’inclusione sociale attraverso un’interazione costante con l’amministrazione nella definizione e realizzazione di politiche rivolte alle persone con disabilità, concordate sulla base di relazioni organiche con le associazioni e le realtà territoriali», si spiega in una nota arrivata dall’ufficio stampa dell’ente etneo. Con la delibera votata ieri in aula – a approvata all’unanimità dai 31 consiglieri presenti in aula e da remoto – si definiscono i criteri e le modalità di funzionamento dell’organismo.

Oltre a questo, i venti consiglieri rimasti presenti, hanno dato anche il via libera al regolamento  per l’integrazione della retta per l’inserimento degli anziani e degli inabili in casa di riposo, protetta e in comunità alloggio. Il documento, proposto dalla direzione Famiglia e Politiche sociali, disciplina i principi generali, i requisiti, le finalità di accesso e di ammissione alle prestazioni per l’inserimento nelle strutture residenziali in accreditamento con il Comune di Catania. «L’amministrazione – chiarisce una nota – si assume l’onere dell’integrazione della retta dopo avere accertato i requisiti del richiedente e compatibilmente con la disponibilità di bilancio, considerata l’impossibilità da parte della persona interessata e del nucleo parentale di riferimento di fare fronte integralmente al pagamento». La priorità, in ogni caso, viene data ai progetti assistenziali che consentono la permanenza nel domicilio anche grazie a forme di sostegno socio-economico e o domiciliare alla famiglia oppure all’attivazione della rete dei servizi del territorio. «Anche questo – aggiunge Anastasi – è un documento che il Comune non aveva e al quale sopperiva sulla scorta del vecchio sistema delle convenzioni».

L’appuntamento in aula è stato rimandato a oggi pomeriggio, momento in cui – numero legale permettendo – dovrebbe essere votata anche la mozione proposta dal consigliere Graziano Bonaccorsi (M5s) per l’assegnazione della cittadinanza onoraria a Julian Assange. Il giornalista australiano e cofondatore di Wikileaks che più volte è stato proposto come premio Nobel per la Pace e che dal 2019 si trova in un carcere speciale del Regno Unito con le accuse di cospirazione e spionaggio. «La sua persecuzione – si legge nella mozione – appare un monito a chiunque voglia raccoglierne il testimone nel perseguire un diritto all’informazione senza padroni. E altresì che la difesa della trasparenza, della democrazia e dei diritti umani non può essere oggetto di doppia morale. L’iniziativa di assegnargli la cittadinanza onoraria a Catania ben rappresenterebbe la storia civile e democratica della nostra città».


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