Confisca da 12 milioni di euro a esponente del clan Mazzei. Passa allo Stato anche una villa di lusso

La guardia di finanza di Catania ha confiscato un patrimonio di circa 12 milioni di euro a William Alfonso Cerbo, 41 anni, esponente di spicco del clan Mazzei, facente capo al boss Santo Mazzei. Cerbo era stato arrestato nell’aprile del 2014, insieme ad altre 15 persone, nell’ambito dell’operazione Scarface, per associazione mafiosa, trasferimento fraudolento di valori, bancarotta fraudolenta e corruzione. Le indagini hanno permesso di ricostruire gli affari dell’arrestato, il quale, all’attività di estorsione, recupero crediti e bancarotta realizzate con metodo mafioso, avrebbe gestito attività economiche e imprenditoriali riconducibili al clan, investendo i proventi nel circuito economico legale mediante la creazione di una galassia di imprese commerciali, associazioni sportive dilettantistiche ed enti senza scopo di lucro, intestati a prestanome, familiari e conviventi.

Sulla scorta dei riscontri acquisiti nel corso delle indagini, il tribunale ha emesso sentenza, confermata in appello e divenuta irrevocabile, nei confronti, tra gli altri, di Cerbo, condannato a oltre 7 anni di reclusione, disponendo contestualmente la confisca, divenuta definitiva, di cinque società commerciali operanti nei settori delle costruzioni di edifici, delle immobiliari e nell’impresa turistico-balneare con sedi a Catania, Ardea (Roma), Castelfranco Veneto (Treviso) e Palmanova (Udine), un motoveicolo e una lussuosa villa residenziale a Catania. Il patrimonio illecitamente acquisito, sottolinea la procura di Catania, sarà ora affidato all’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati.


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