Caronte, niente parti civili nel processo a Ercolano Tribunale dice no a richieste di Libera e Cna-Fita

Processati ma senza parti civili. Sarà questo il primo tratto distintivo del processo Caronte. Il procedimento nato dopo il blitz antimafia di novembre 2014, che portò agli arresti di 23 persone tra imprenditori e boss mafiosi di Catania e Palermo. A essere rigettate dalla corte, presieduta da Rosa Anna Castagnola con a latere Anna Cristaldi, sono state le richieste dell’associazione antimafia Libera, la onlus antimafia Paolo Borsellino, Sos Impresa e la Cna-Fita, sigla del settore autotrasporto. Le giudici, attraverso una lunga ordinanza letta in una delle aule del penitenziario di Bicocca, hanno optato per una scelta in controtendenza rispetto a molte vicende giudiziaria che hanno al centro la mafia

Tra i nomi di maggiore spicco finiti alla sbarra c’è quello di Enzo Ercolano. Figlio dello storico boss Giuseppe, ormai defunto, e fratello dell’ergastolano Aldo, coinvolto nell’omicidio del giornalista Giuseppe Fava. Secondo l’accusa Enzuccio avrebbe monopolizzato alcune porzioni del settore dell’autotrasporto grazie al suo presunto peso all’interno della famiglia mafiosa di Cosa nostra catanese. Per i magistrati Antonino Fanara e Agata Santonocito sarebbe proprio l’imprenditore, ex vertice dell’azienda Geotrans oggi confiscata, «il principale esponente» della mafia etnea. 

«Oggi è stata scritta una pagine triste per l’autotrasporto», commenta a MeridioNews Cinzia Franchini. Presidente modenese della Cna-Fita, sigla nazionale del settore logistica e trasporto su gomma che aveva chiesto di essere tra le parti civili del processo. «È un brutto segnale – prosegue – anche per tutti gli associati che in questi anni hanno subito il condizionamento di qualcuno. Rimango tuttavia soddisfatta e convinta di aver fatto questo percorso». Un «metterci la faccia» che era iniziato prima dell’inchiesta della direzione distrettuale antimafia di Catania. Nel marzo 2014 dopo che l’azienda di Ercolano era stata confiscata e affidata a un amministratore giudiziario, Franchini aveva detto di come «si dovesse prendere le distanze da certi imprenditori fino al punto di estrometterli dalle nostre strutture». 

A richiedere, senza successo, di prendere parte al processo è stata anche la Cgil. Attraverso due sezioni: quella del lavoro provinciale e quella che riunisce gli autotrasportatori. La corte ha fatto emerge un vizio di forma nella richiesta perché arrivata fuori dai tempi concessi. Nelle prossime udienze si proseguirà con le questioni preliminari relative ai capi d’imputazione. Alcuni di questi, secondo i legali dei 26 imputati, sarebbero «generici». Il tribunale sulle eccezioni ha preso tempo scegliendo di decidere soltanto nel prossimo appuntamento in aula. 

Oltre a Ercolano tra gli accusati a vario di titolo di associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni e concorso esterno ci sono la sorella di quest’ultimo Cosima Palma e il cognato Concetto Palmino Distefano. Ma anche gli imprenditori Francesco Caruso e Giuseppe Scuto. Entrambi emersi nella vicenda che riguarda il partito degli autotrasportatori. I due nel 2009, in vista delle elezioni europee, avrebbero cercato di accreditarsi con l’allora presidente regionale Raffaele Lombardo. In occasione di quella tornata elettorale, il logo autonomista finisce così su decine di tir grazie a un’intesa elettorale ufficialmente formalizzata. A fare da garante per la buona riuscita dell’accordo, secondo gli investigatori, sarebbe stato il deputato regionale Giovanni Cristaudocondannato in appello per concorso esterno in associazione mafiosa nel processo Iblis.


Dalla stessa categoria

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]